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Bertilla Antoniazzi


di Luigino don

Alcuni giorni fa, una felice consuetudine ha fatto trovare insieme per la celebrazione eucaristica un numeroso gruppo di parenti. Ogni anno si danno appuntamento per passare alcune ore insieme, rendere grazie per la vita, ricordare quelli che han dovuto lasciare andare oltre, raccomandando tutti al Tre-Volte-Misericordioso.

Quest’anno, la scadenza, ha voluto anche il ricupero di memoria della loro cara Bertilla, a 50 anni dalla sua morte. Bertilla è stata un’artigiana della sofferenza. Breve la sua vita: dall’età di 8 anni, fino al compimento del 19° anno, un manifesto calvario.

A Roma è arrivata già la “positio”: si tratta di un passo importante nel cammino che ne vorrebbe pubblica la sua esemplare testimonianza. Ed è forte il desiderio che ne venga riconosciuta la santità di vita. In un tempo come il nostro, la santità dei giovani è proprio una splendida alternativa, soprattutto per quanti di loro devono misurarsi, nelle varie burrasche, con la difficile arte di fare della vita qualcosa di bello.

Se lo portano dentro questo desiderio, insopprimibile. Ma dargli riscontro è un’altra cosa. Belle vite come quella di Bertilla potrebbero regalare loro un ricuperato coraggio ed una fortezza ammirevole.

Di ritorno da Lourdes, parlando del più e del meno con un amico, è venuta fuori una domanda: di quanti giovani, che a Lourdes arrivano dalle esperienze di vita impensabilmente più tribolate, rese ancor più pesanti, se si pensa che è la stagione più ricca e promettente di sogni, desideri, progetti, entusiasmi di ogni genere, non bisognerebbe promuovere la causa di beatificazione?

Non è mancata qualche puntualizzazione.

  • I santi dichiarati sono un numero esiguo rispetto alla folla strabocchevole degli anonimi, quelli di cui nemmeno ci si accorge che ci sono. Lourdes, come tantissimi altri “luoghi dello Spirito”, ci aiuta a riconoscerli. E son del parere anch'io che, soprattutto bimbi inconsapevoli, ragazzetti frementi e giovani in fiore, costretti da tante difficoltà, disagi, malattie penose, possono esser ritenuti ricchezza speciale per la storia del mondo. I benpensanti avrebbero ovviamente soluzioni altre per i loro drammi. Il Martire Gesù, cui tutti loro assomigliano, li sa e li indica quali gioielli di valore inestimabile. E lo sanno anche coloro che di essi si prendono cura, che li accudiscono con un amore tenero e disinteressato: si immedesimano con le loro durissime tribolazioni, riuscendo a rivelare di essi quel tesoro che sono. La maggior parte li percepisce come sorgente di fortezza, a tal punto da sentirsi sollevati e strappati da ogni fatica messa a disposizione, da tante veglie obbligate..., da un prosieguo di cure, anche costose, che non riescono a portare più di tanto frutto.

     Perché allora Bertilla tra coloro che vorremmo più conosciuti, più ammirati, più imitati?

*   Perché un po' della luce del Cielo, che ormai Bertilla di sicuro sta sperimentando alla grande, possa riflettersi in tanti cuori di questa terra, anche come rimando ai tantissimi altri che, come Lei, pur se ciascuno/a in modo particolare,rende vivo il Vangelo.

*   Bertilla non è più santa degli altri bambini che soffrono. Certo! Chi può far graduatorie? Ma Lei ci ha comunicato che Dio, soprattutto le piccole creature sofferenti, le ama in modo del tutto speciale.

*   E Lei ha potuto affermare, forte della sua esperienza di vita, che chi accetta questo amore immenso e ne diventa consapevole, riceve una profonda serenità d'animo, tocca quasi con mano, anche nei momenti spesso molto duri, una felicità solo frutto e dono del Cielo. Semplicemente indescrivibile la si potrebbe dire per chi può guardare al proprio patire nell'ottica di Gesù.

La croce è provvisoria comunque. Quando c'è, farne buon uso si può solo tenendo d'occhio con fiducia Gesù. I crocifissi Lui se li trascina tutti in Paradiso. Anche questo andrebbe maggiormente sottolineato e meglio considerato. La croce non è che la penultima tappa. Poi c'è l'esito, c'è il trionfo della Promessa di Gesù. Andrebbe vissuto tutto quello che la vita ci presenta, con la ferma certezza che Egli manterrà, per tutti gli umili che confidano in Lui, la Sua estasiante, luminosa, affascinante Promessa.



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