News letter - dicembre 2015
♦ Dicembre: chi lo prevede gelido, chi mite. Che si operino anche a questo riguardo le proiezioni che ognuno lascia percepire fuori di sé? Quanti mondi formiamo, ed è ricchezza quasi eccessiva se apre all’armonia, alla comunione profonda. O isolamenti tristi, individualismi esacerbati, autoreferenzialità intolleranti, conflitti anche drammatici, quando ciascuno, oltre che pensarsi unico, che è vero, si ritiene anche il più irresistibile, il sovrano di tutto e di tutti, il sublimissimo.
♦ E’ già in compiersi il Natale strapazzato, quello che anche l’economia più rigorosa, tende a seppellire dietro le abbuffate, i sentimenti zuccherosi, le affettuosità di costume.
♦ Chissà se l’avvento riesce a svegliarci dentro qualche attesa più meritevole. Ce lo auguriamo. Anche sul sì di Maria, i moltiplicati consensi di Giuseppe, “l’operoso”, il cui silenzio gli diventa “cielo che si apre, un bimbo la cui missione è la più alta, la più ardua e la più indispensabile”.
Non è storia passata e gli umili se ne accorgono: il Figlio dell’Eterno si fa carne, debolezza e fragilità e peccato nostri, perché il nostro essere umano non ceda al peggio. Anzi e diventi Dio. Quel marchio che segna la nostra migliore consapevolezza, “immagine di Dio noi siamo”, invitati e sfidati ad esprimerNe la somiglianza, sapendo di essere “divinae consortes naturae” (partecipi della natura divina) (2Pt 1,4).
E così nel tempo breve, sollecitati dal “carpe Deum” (profitta di Dio: rùbateLo), viviamo ogni situazione, nutrendoci delle Sue grazie manifeste, dei suoi doni segreti (= kairoi).
Ci prepariamo così a camminare leggeri, come sulla seta; a togliere, più che ad ammassare; distaccati e liberi da troppi infagottamenti; a farci dono, più che a fare i furbi, imbrogliando con ogni possibile disonestà. Gestiamoci bene nel grembo che è questa terra, nella gioia di “nascere in Cielo”. Chè, se possedessimo lo stesso intero mondo e poi perdessimo noi stessi, che guadagno mai sarebbe?
♦ Gesù nasce su questa terra per dirci ineccepibilmente che la nostra ultima, vera nascita, tra le tante che il tempo ci fa compiere, è quella che avrà esito in Cielo.
♦ Questa tematica è ben presente e la potete esplorare in “Creati per il Paradiso”, ed. Il Messaggero, Padova, 2015. Il piccolo libro è a firma di Monica Cornali e Luigino Bonato, il sottoscritto.
♦ Tra qualche giorno, ecco che ci lasciamo travolgere dal “Giubileo della misericordia”. E’ una ricorrenza da non lasciarci sfuggire in nessun modo. Che qualcuna almeno delle opportunità che ci offre, ci segni nel profondo. Una domanda si impone: “Volete forse anche voi diventare suoi discepoli? (cfr Gv 9,27). Qualcuno potrebbe candidamente dire: “Forse che non lo siamo?”. Ardua la risposta. Chissà che ci impegni e scuota.
♦ Si potrebbe provare con: “Prenditi in consegna, in custodia, in cura premurosa, a cuore, un misero”.
Ce ne sono così tanti e di tutti i generi, di infinite condizioni di bisogno, non solo materiale. A meno che non ci vinca l’imbarazzo della scelta.
♦ E veniamo alle proposte di Villa S.Carlo –
< Dal vicinissimo 30 novembre (ore 9) al 2 dicembre (con il pranzo), teniamo un turno breve di esercizi spirituali, proprio sul tema riguardante l’avvento e l’anno della misericordia.
< Ospitiamo esercizi brevi per il mondo del lavoro (dal 4 al 6) (non solo pensionati e non solo della Coldiretti), per un gruppo di catecumeni di Schio ed infine, per i nostri diaconi permanenti.
< Il 6 dalle 15 aspettiamo numerosi “gli amici di Bertilla Antoniazzi”. La meditazione ce la terrà Luigi Grandi che di questa giovane “operaia della sofferenza” ha esplorato i generosi vent’anni di vita.
< Il 13 dicembre, al mattino, contiamo su di una numerosa partecipazione di giovani sposi.
< Per il 20 pomeriggio attendiamo gli sposi adulti. Il contagio stenta e pure il passaparola.
< Dal 26 al 28: esercizi spirituali vocazionali per giovani.
< Il 3 gennaio partirà un percorso di preparazione al matrimonio.
< Per questo tempo di avvento, c’è un buon numero di gruppi che si ferma qui per una sosta che ne favorisca la meditazione, la preghiera, il silenzio… per un giorno, per mezza giornata: ci si può aggregare.
♦ Da ultimo:
< Gli auguri, sinceri, Ve li accompagniamo con fiduciosa preghiera, visto che ogni capacità, ogni buon esito è solo la grazia del Signore che ce li può ottenere.
< In ogni parrocchia, chi provvede al bollettino parrocchiale, si dia premura (grazie!) di riportare almeno qualcuna delle opportunità indicate, suggerite. Si può scorrere con calma anche il sito.
< Ricordiamo che ogni sabato, chi volesse venire per le confessioni, ci troverà uno o altro ben contenti di accogliervi.
Luigino don