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Newsletter - Giugno 2023

°   Come quasi tutti i mesi, anche giugno ha le sue interessanti “pieghe”, e/o caratteristiche ben più note e praticate un tempo, ora cadute o nel dimenticatoio socio/esistenziale, o per il fatto che non facendone più memoria, hanno finito, purtroppo, per vanificarsi. Giugno è passato alla tradizione cristiana, come il mese del Sacro Cuore di Gesù. Esiste ancora, pur se di molto ridotti i devoti, la pratica dei primi 9 venerdì del mese che, proprio in giugno, si prendevano una breve pausa, per ricominciare nel settembre un nuovo inizio e sottolineare così anche l’importanza di ogni altra proposta pastorale, per la formazione convinta di ogni cristiano osservante.

°   Il cuore, quindi, è il centro propulsivo anche della nostra fedeltà a quel cuore che continua ad amarci, anche quando il nostro “inseguisse le sue numerose stanche e trascurasse ogni serena e ottima consapevolezza e verificate/collaudate responsabilità”. Che se poi, bibbia alla mano, è il cuore ad essere ritenuto il top della nostra psico-struttura, il decifratore globale del tutto che siamo, il sacrario della nostra più inseguita e desiderabile spiritualità, cuore a cuore, non può che metterci in perduta fiducia ed in totale sintonia con quello di Gesù.

°   In tal modo, anche l’estate potrebbe prestarsi, per alcune esperienze/verifica che ci possano manifestare meglio il significato ed il come del nostro vivere di ogni giorno. Bisognerebbe, più che desiderare la vacanza qualunque, per riprendersi poi al meglio ad ogni livello, misurarci sul come della nostra vita. Siamo una complessità mai verificata come dovremmo, rischiando di diventare il peggio delle nostre voglie confuse, dei nostri istinti più devastanti, del vagabondaggio che ci segna in mille modi, dal permissivo, al così fan tutti, al trascinamento dei nostri istinti più incontrollati… Sembra che, più trasgressivi ci si fa, più si gode di ciò che finisce spesso per renderci appena degli alienati. “La vita è mia e ne faccio quel di cui sento l’attrazione, l’incontenuta, frequentissima violenza, in continuità facilmente solo violata”. In fretta ci si trova ai sub-livelli, disumani e selvaggi, prepotenti, spacca-tutto… E questo coincide con processi inauditi di disumanizzazione, in comportamenti solo inqualificabili.

°   La trasgressione eretta a regola di vita, ci rende peggio di quello che possiamo. E in estate, anziché riprenderci umani, ci troviamo, come si dice, finanche diabolici, ammirati ed applauditi. Finiamo per essere appena la carcassa umana più squallida e pericolosa degli alienati più temibili. Quando la trasgressione diventasse il proprio vanto, la vita è già molto alterata, incontrollabile nel peggio di cui si è fatta concretamente capace. Basterebbe dare qualche occhiata alle sequenze che ci informano a tamburo battente riguardo alla cronaca quotidiana. Si tratta solo di rimandi al peggio della vita dei più. Certo, l’autonomia va promossa e salvaguardata. E però la pedagogia ci avverte che, se la piccola pianta non la si cura per tempo, rischia sempre i peggiori e diffusi disgusti.

°   Non è proprio il caso di indugiare su aspetti manifestamente discutibili, che avvengono sempre più in anticipo rispetto all’età effettiva, per renderci più attenti in che acque stiamo ormai navigando e con quali presunte/dubbie convinzioni valutative. Se ci domina soltanto il tempo, il tempo rischia le manipolazioni più negative, per tutti. Se non ti dai una regolatina perché esso ti diventi fruttuoso e tutto positivo, il tempo ti trasforma con gli impossibili suoi inviti, tutti molto ammalianti.

°   Chi può permettersele, parla delle ferie, della vacanza come della soluzione più benefica. Ci si angoscia facilmente anche per il come: facilmente ci si trova a parlarne. Come se si alludesse ad un obbligo magicamente del tutto efficace. Vale proprio ricordarsi che “le navi che partono, non ti portano lontano da te”. Il problema, se lo si riduce al come, si presta al tutto possibile. Ma il vero problema è sempre il ciascuno che progetta, propone, compie… O la persona si tiene al centro e si considera sempre per prima, se no si trova appena finalizzata al peggio di ogni induzione, strumentalizzazione, moda… ed ognuna/o viene ridotto ad omologarsi, ad adattarsi al così fan tutti. Tante volte non si termina ancora la pausa per trovarci già stanchi, saturi del niente, schiavi di ciò cui facilmente ed inconsapevolmente ci si adegua, senza aver scelto di attenersi allo scopo chiaro cui la vacanza poteva giovare. Se corpo, anima, spirito sono solo delle parole, non è il caso neppur di tirarle in ballo. Ma se invece ci dovrebbero far da segnale, ci migliorano, ci rendono funzionali ai buoni motivi che sostengono il Tuo atteso bisogno di efficace relax.

°   E qui, oltre ogni indagine faticosa, potrebbero esserci utili alcune brevi domande. Quali sono i desideri che te la rendono necessaria? Ma potresti anche farne a meno? Meritano i costi implicati? Hai in mente stanchezze fisiche, preoccupazioni mentali, situazioni di vita da riprendere? Dei tre tradizionali nostri dati, a chi riservi il miglior interesse: corpo, anima, vita secondo lo Spirito? Il tuo massimo interesse è la vita concreta, più materiale che altro, del tipo salute “schei”, relazioni armoniose e non avventuriere, magari con dubbia finalità? Alle convinzioni, alle riflessioni ricorrenti, che posto riservi? A quali problemi, o tuoi, o di persone di tua conoscenza, ti appassioni? Ti dai a qualche tempo di buona e sapiente, utile lettura? Accetti, tempo permettendotelo, qualche cammino formativo, per dare motivazioni e trovare spiegazioni sull’urto che l’andazzo sociale ti può causare? Saresti contento nel sostituire le tue ferie, con qualche proposta spirituale di vita più convintamente credente? All’agire dello Spirito, alla finezza dei suoi doni da coltivare, sei sensibile, prendendoti anche tempi particolari di preghiera?  Conviene ora lo stop, per non causare a nessuna/o un po’ di indigestione.

°     Rallentare é un tempo di benedizione, come anche fermarsi con intelligente sapienza e buona finalità! Nel tempo del riposo benedetto, che possiamo riscoprire l’opera dello Spirito nella nostra e nelle vite che vivono con noi, che ci sono legate con affetto e fiducia. Che il riposo possa davvero rigenerarci alla fonte dell’acqua, molto speciale, che il Cielo ci offre.

Vi sia buono e fruttuoso questo tempo di pausa ben desiderata e meglio vissuta!

Luigino don

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