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Newsletter - Luglio 2020

°    Ho constatato che  molte persone si sentono deluse, o son rimaste deluse, dal fatto che, avendo pregato molto, non hanno ottenuto che poco o niente. Provo a scrivere pertanto qualche mia convinzione riguardo alla preghiera.

*   La preghiera non va a kili, ma ad impulsi del cuore, soprattutto quando il pregare si  risolvesse appena in parole moltiplicate, abitudinarie, senza anima. Son convinto che Dio coprirà, in ogni caso, la nostra profonda identità orante, esperto com’è a farne, in ogni caso, un comunque buon utilizzo.

*   In questi casi, di sicuro, Egli si avvale della intercessione dei santi e degli angeli, soprattutto dei nostri defunti.

*   La preghiera spesso mira a mettere Dio in ginocchio: vorremmo essere noi a suggerirGli, nel nostro eccessivo protagonismo, a cosa metter mano. Quando invece la preghiera dovrebbe giovarci per cambiare il nostro spirito ed ogni nostro sguardo sulle complicate situazioni per le quali siamo soliti farci supplici. Non riusciamo a cambiar le situazioni e neppure le teste. La preghiera ci aiuta a rapportarci in modo diverso nei confronti del reale, del concreto. Quando preghiamo, è importante svegliare dentro di noi una maniera diversa di rapportarci al vissuto: cominciare cioè a vivere di resa, di affidamento, di totale e incondizionata fiducia. E allora tutto finisce per cooperare al nostro vero bene, anche se l’impossibile sembra annientarci.

*   L’operazione che più ci urge è l’igiene mentale e del cuore. Di fronte a tutte le infezioni, e con il coronavirus siamo diventati tutti esperti, ci viene raccomandata la miglior igiene. Quella dello spirito è fondamentale. Quella psichica pure. E così ne avrà enormi benefici anche il nostro fisico. Dobbiamo proprio invertire la scaletta. Il male fisico ci preoccupa, quello psichico sta andando in espansione e quello spirituale non una volta che ci interpelli. Siamo chiamati ad essere persone integrate, se desideriamo essere integre ad ogni livello.

*   C’è un’altra non piccola operazione: al tempo, come il nostro, carico di tante conflittualità, di tanto individualismo ragionieristico, di tanta iniqua perversione, e la lista non finirebbe mai, bisognerebbe essere persone più ospitali, più capaci di perdono, per essere ospitati a nostra volta. La preghiera che ci viene da Gesù, inizia con Padree termina con male, per ricordarci che, di fronte al male siamo sempre impari, che ce n’è troppo, che ci è indispensabile l’opera del Padre, per il Figlio, nello Spirito Santo, per venirne sollevati, almeno quanto ne abbiamo urgente necessità.

°   Do seguito a queste piccole considerazioni sul pregare, rubando interamente un breve brano al Diario di Etty Hillesum, (Adelphy 2012, pag 536). Al momento in cui scrive, è ormai prossima, purtroppo, alla ignobile e perversa fine che hanno fatta fare alla sua, ancor giovane, e molto promettente stagione di vita.

     “M’innalzo intorno la preghiera come un muro oscuro che offra riparo, mi ritiro nella preghiera come nella cella di un convento, ne esco fuori più ‘raccolta’, concentrata e forte. Questo ritirarmi nella chiusa cella della preghiera diventa per me una realtà sempre più grande, e anche un fatto sempre più oggettivo. La concentrazione interna costruisce alti muri fra cui ritrovo me stessa e la mia unità, lontana da tutte le distrazioni. E potrei immaginarmi un tempo in cui sarò inginocchiata per giorni e giorni, sin quando non sentirò di avere intorno questi muri, che m’impediranno di sfasciarmi, perdermi e rovinarmi”.

°   Si potrebbe qui riandare al tameios, (= cella vinaria, farmacopea, kambusa, camera, tutti molto possibili significati) (cfr. Mt 6,6), dove Gesù invitava gli oranti suoi a mettersi per pregare il Padre Dio in cuore segreto, in totale raccoglimento, senza distrazioni di sorta, sicuri di Lui, fiduciosi completamente in Lui.

°   Villa S.Carlo ha ripreso la sua attività il 22 giugno u.s. Dopo il blocco totale a causa della pandemia, la ripresa si annuncia molto lenta. In questo mese, ad esempio, abbiamo poco, per non dire niente. I mesi estivi comportavano, già per loro conto, un evidente calo, quest’anno il calo è destinato a numeri ancora inferiori. Stiamo a vedere. Prendete la notizia, casomai, come invito per i molti che vi piacerebbe vedere lietamente presenti. Un po’ di pubblicità, tra la molta tanto scadente, quella per la nostra Villa, potrebbe senz’altro rivelarsi molto valida ed efficace. Ogni bene.

Buona vacanza e preoccupazioni varie, queste ultime tutte da trascurare!

Luigino don

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