Newsletter - Luglio 2022
° Si sta esprimendo la multiformità delle ferie, comprese quelle di chi non se le può permettere. Se proviamo però ad alzare un po’ il tiro, non bisognerebbe trascurare del tutto le ferie che qualcuno indica come intelligenti. In questo senso: siccome i ritmi e le difficoltà ricorrenti rischiano di schiacciare la vita in tante oppressioni, paure, angosce, come anche in frenesie, inquietudini a non finire, problemi…, ci manca sempre più il tempo favorevole per pensare, riflettere, scrutare ciò che potrebbe rivelarsi essenziale e/o più obliquo di sempre; il tempo per ricuperare il valore ed il significato della preghiera, come affidamento a Colui che distribuisce a piene mani misericordia che salva; il tempo per rivedere di che genere è la relazione che ci trova più beneficamente allertati con Lui e più fiduciosi in Lui; un tempo di ristrutturazione vincente per continuare il nostro percorso, che spesso ci si svia facilmente; un tempo per vedere il senso che ci fa andare avanti qui sulla terra instabile e spesso sorprendentemente amara, ripiegata, implosa, e per scrutare la nostra definitiva destinazione…
° Tutto ciò potrebbe diventare una bella “vacanza per e dello spirito”. Riappropriarci di un po’ di solitudine fruttuosa, oltre il cicaleccio di cuori vuoti e/o inariditi, di qualche scambio con persone mendicanti di luce profonda, di appagare lo spirito delle molte privazioni cui lo avessimo sottoposto…, riteniamo forse che non possa esserci indiscutibilmente vantaggioso? Illusioni? Vere necessità? Ricupero di valori trascurati? Se curassimo di più e meglio, se custodissimo le autentiche risorse del capitale stesso di Dio, forse, anziché declamare tanto perdutamente la stessa parola ”pace”, ci troveremmo a gustarne misure sorprendenti.
° Se, per contro, ci fermiamo, e giustamente, ai gravi problemi in espansione, molto estesamente negativa, che non lasciano tranquilli nessun distratto, trascurato, forse sentiremo agitarsi anche i polsi: la pandemia ha in previsione un nuovo picco per metà di questo mese. Ben lungi quindi da quelle mille voglie di movida selvaggia, dove si trova di tutto, di più, di peggio dei comportamenti dai confini disumanizzanti. Si parla poi, per le topografie interessate, di 3^ guerra mondiale in atto. La stupidità e perversione mentale di chi pensa che ammazzare e far fuori chiunque con le peggiori pratiche di morte, compresi tanti stupri terribilmente imposti, comprese le innumerevoli persone civili, ben lontane dalle armi più sofisticate, sicure e proditoriamente efficaci degli aggressori russi, capeggiati dallo zar di tutte le Russie. Si tratta di uno dei più malefici, sempre corazzato e superbamente protetto.
° Anche luglio non disdice le difficoltà. E per non allargarle, anche solo richiamandole, le lascio tutte alle informazioni con cui stampa e i potenti mezzi della comunicazione, se non ci stiamo attenti, sanno solo servirsene per stordirci ed impaurirci.
° E’ sicuramente meglio indugiare un po’ sui santi che, sempre felici in Dio, non hanno più bisogno di vacanza. Godono semplicemente di avercela fatta anche per noi. Volentieri ci danno una mano, se li includiamo, uno o altro, nel nostro a volte terribile quotidiano. Ne riporto, dei molti di questo mese, soltanto alcuni.
- 1. Tullio Maruzzo: uno dei nostri molti missionari martirizzati
- 2. S.Teobaldo
- 6. S.Maria Goretti
- 11. S.Benedetto
- 15. S.Bonaventura
- 16. Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
- 22. S.Maria Maddalena
- 25 S. Giacomo Apostolo
- 26. Ss.Gioacchino ed Anna
- 29. Ss.Marta, Maria e Lazzaro
° Trascorsi i 5 anni dalla pubblicazione “Amoris Laetitia” sulla vita di coppia e familiare, un fervore particolare ha accompagnato questa ricorrenza negli ultimi giorni di giugno in tutte le diocesi del mondo, con un cuore pulsante, molto ricco di eventi, in Roma, con la presenza del Papa. Le diocesi che non son riuscite nell’intento, si son potute collegare tutte on line, coinvolte anch’esse nel grande evento, a respirare i temi inerenti ai molti problemi che stanno manifestando le aspirazioni e le fragili precarietà dei vissuti che stanno investendo e coppie e famiglie, ma anche il fondamentale statuto e la missione di cui dovrebbero farsi testimoni entusiasti e fiduciosi coloro che vivono queste realtà, se si vuole che la storia di tutti possa ricominciare a prendere fiato e linfa indispensabili.
° Purtroppo la speranza e l’impegno han dovuto fare i conti con la temperie ed i molti presagi negativi ben noti ai più. C’èanche chi non vede futuro, consapevolezza e presa d’atto significativi riguardo a queste realtà. Si temono, in particolare, le culle disabitate e gelide, la situazione dimenticata di tanti anziani soli, i mezzi di sussistenza sempre più costosi e inaccessibili ai più, soprattutto una radicale indifferenza verso la vita assaltata da troppe ingiustizie, dure e palesi, da più punti di vista.
° Le troppe chiacchiere confondono e basta. Se c’è un diffuso cedimento verso forme narcisistiche e individuali, mi pare che sia a motivo di teste solo infagottate, ben distanti da ogni senso del reale concreto. Si chiudono nelle loro diverse isolette mentali, psicologiche, spirituali, anche se i fiumi non riescono più a veicolare acqua sorgiva e fresca. L’adattamento alle varie situazioni sembra d’obbligo subirlo e sopportarlo, senza inventiva, senza determinazione, senza un po’ di coraggio condiviso. E così tutto ristagna, esposto al peggior marciume. A controparte, ci sono appena il divertimento, le distrazioni più indescrivibili: un po’ di ebbrezza prima dell’intontimento, a volte soltanto tragico.
° La ripresa è possibile se, potendo, mentre ad ognuna/o, intuendo qualche benefica e salutare prospettiva, non rinuncia a farla propria.
Chi ce la fa, provi a sanare stanchezze varie, delusioni amare e quant’altro lo incalza.
Metta la ripresa di sé, solo nella prospettiva che la vita secondo lo Spirito,
gli/le suggerisce ed offre!
Luigino don