Newsletter - Novembre 2021
° Prendo a prestito da Blaise Pascal uno dei suoi pensieri, per introdurmi a questo mese particolare. “L’uomo della natura? Un nulla rispetto all’infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall’abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l’Infinito dal quale è inghiottito”. Non è sibilino questo autore, anzi! Un credente del tutto perspicace: non apre all’assurdo, ci aiuta a navigare nel mistero. Peccato che a 39 anni aveva già ultimato la sua avventura di scienziato e quella della sua ricca vita di ricerca spirituale.
° Fu un umile, mai stanco di esplorare l’umana vicenda della nostra vita, se non trovandole l’unico sbocco: Dio. Destinazione che si intuisce, che non si può narrare, descrivere, neppure ridurla ad un obbligato ripiego e tanto meno ad uno sciocco compromesso/ipotesi, del tipo: “sarà…”. Siamo un niente, ma quanto mai prezioso, da non sciupare, non buttare, non manomettere, alterare… Siamo il sogno di Dio, creature per le quali Egli non smette mai di darSi in cura, di amare.
° Dovremmo gridarlo: la morte ci segna, ma non ci può possedere. Siamo della natura di Dio, chiamati alla santità, alla gloria, a dar peso cioè a quel calco nascosto, la nostra più esplicita grandezza: siamo divinizzati. La nostra patria è il Cielo. Il breve, e spesso amaro, tempo della nostra esistenza terrena, apre alla luce. Allenarci, prepararci con il desiderio più vivo, lascia intravvedere la nostra più vera grandezza, unica da poter essere chiaramente, e sempre di nuovo, desiderata ed inseguita.
° Questo mese di novembre, inizia alla grande ricordandoci la chiamata di tutti alla santità ed il passaggio di noi tutti per il crogiuolo della morte. Se è cosa più che buona ringraziare il Signore della vita che ci aiuta a renderla santa, dobbiamo ringraziarLo anche per la morte, sia come sia, “gentile sorella” che ci schiude il Paradiso. Sono in duello, sempre in conflitto morte e vita? No! Sono in sequenza. La vita vera non è quella del paperone, dell’irriducibile despota, del “tu non capisci niente, non vali niente”, di chi si inventa il peggio per far soffrire gli altri…, no! La vita vera è quella dell’Oltre , quando Dio sarà tutto in tutti”.
° Se ci è stato dato un nome che non fu di chi mai è stato dichiarato pubblicamente santo, abbiamo un motivo in più per realizzarla noi una vita santa. I mezzi, le occasioni non mancano a nessuno. E, festeggiandoli i santi, diamoci a viverne le molte virtù con cui hanno dato smalto al loro vivere, soprattutto se mai una volta si sono sognati di doverle ostentarle. E quanti sono senz’altro i santi rimasti del tutto senza nome, senza storia, del tutto anonimi, anche quando avessero sfiorato la nostra vita senza che ce ne avvedessimo. Mentre poi li invochiamo, chiediamo a loro di non smettere mai di intercedere per noi i segreti di una vita santa. Gli auguri oggi moltiplichiamoli davvero per tutti.
° E regoliamoci allo stesso modo anche con tutti i nostri cari defunti. Più che pregare per, preghiamo con loro. Non sono fuori/gioco, inutilizzabili, come sembra prestarsi a dire, la parola, ma stanno in una comunione ancor più viva con noi. Sono i nostri migliori giganti, soprattutto se rendono continuo quel flusso d’amore sincero che ci hanno sempre riservato. Si parla di comunione dei santi e poi non la si coltiva, quando si tratta di una fonte cui si può attingere sempre. Di questi giorni, è facile che i cimiteri si trasformino in piazza di mercato. Se urgono di più le chiacchiere, perché magari è da tempo che non ci si incontra, dove se ne va la fiduciosa preghiera vicendevole?
° Un cenno breve lo si deve anche alla giornata del ringraziamento. La cultura contadina si è parecchio trasformata, la terra si sta ammalorando sempre di più. Tutto, si diceva un tempo, viene dalla terra. Quando si tende a trarne il massimo profitto, povera anche la terra! I frutti del reddito impossibile li stiamo pagando a livello cosmico, globale, a partire dal clima. I problemi sembrano moltiplicarsi e a fare marcia indietro sono ben pochi quelli disposti. Meno male che i giovani stanno manifestando una sensibilità davvero incalzante ed ammirevole. Gli squilibri che si stanno evidenziando non è più possibile ignorarli.
° Fa da stretto collegamento con quanto un po’ soltanto rilevo per la giornata mondiale dei poveri: domenica 14 p. v. Non si contano più quelli che vivono nella più ingiusta e perversa indigenza, a rischio di morte per mancanza totale di mezzi di nutrimento. Sembra che non vogliamo né vedere, né ascoltare, per tutelare la propria egoistica fortuna. Anche la nostra Italietta sembra spesso ignorare queste situazioni impossibili. Guai poi a nominare, anche solo per puro caso, gli arrivi dei tanti da altra provenienza. E abbiamo tutti un unico pianeta. Spesso purtroppo con un cuore soltanto pietrificato e indifferente ed insofferente, quanto basta per non curarcene affatto di queste creature.
° Con la prefestiva di sabato 27 del mese, inizia il tempo di avvento. Ci sarà modo di darne qualche indicazione la volta prossima.
° In questo mese, accogliamo due weekend di Incontro matrimoniale: il 1°, da venerdì 4 prossimo, fino a domenica 6. Ed il 2° da venerdì 25, a domenica 27. Ovviamente è sempre cosa molto buona l’invito ad informarsi sul come della proposta, concludendo l’esplorazione, iscrivendosi e partecipandovi. Di solito, anche i volti più corrucciati all’inizio, fanno ritorno alle loro case al passo di danza: stanchi magari, ma più che soddisfatti. E questo non può che essere un bel punto a favore.
Il mese che scorra al meglio per tutti,
di sicuro arricchito e benedetto da Colui che gradisce poterSi compiacere di tutti.
Luigino don