Newsletter - Ottobre 2019

°   Ancora ho ben presente quel giorno in cui, seduta sugli scalini di casa, mentre il sole stava per ultimare ormai la sua corsa, un’anziana signora, con una creaturina in braccio, che fosse sofferente lo dicevano il suo persistente piagnucolare, anche se la nonna faceva del suo meglio per tranquillizzarla, coccolandosela dolcemente con una mano, e avendo l’altra stretta ben stretta forte alla corona del Rosario. Il suo sguardo incontrò il mio: non servivano parole. L’anziana, dopo un po’, guardando teneramente il fagottino che non si pacificava sul suo grembo, si lasciò sfuggire dalle labbra: “A questa creatura i medici non sanno più che fare. Solo la Madonna me la può salvare!” Guardai ancor più intensamente i due volti e, per qualche attimo; mi parve che un altro se ne aggiungesse. A quel punto, non potei non confermare: Certo, la Madonna ha un cuore più che grande ed attento verso quanti La invocano”. Proseguendo in silenzio orante e supplice, sussurravo dentro di me: “Madonnina cara, hai sentito? Solo Tu…!”

°   E’ il mese del Rosario: quanti ancora ci dedichiamo a questa preghiera, facciamo forza a Maria, non pretendendoLe miracoli, ma chiedendoLe fiducia che, confidando in Lei, possiamo spostare anche qualche montagna, o salirvi, pur se questa fosse tanto faticosa.

°   In questo mese, e non solo, siamo invitati a considerare, meglio di sempre, la missione nella nostra vita di cristiani. Rischiamo di aver perso ogni visibilità, di esserci adeguati allo stile del mondo che ci ospita. Di bla-bla ne risuonano fin troppi, di solito anche del tutto, soltanto inconcludenti. Se ci facciamo, per contro, tutti carico della missione che, con il battesimo, è più che ben consegnata, lasciamoci invitare a condividere ciascuna/o il nostro dono Tutto quello che sei, che hai, non è Tuo. Se ce l’hai, Colui che Ti ha consentito di dare volto buono alla Tua vita, desidera che Tu condivida tutto di Te, più che puoi. Potrebbe esser questo il momento in cui puoi ricuperare una fraternità reale a prova di fatti. Abbiamo testimonianze belle e generose di giovani, anche di coppie, che stanno imparando a vivere non più per se stessi, ma per Colui che ha dato tutto di sé per tutti. E lo ha fatto con slancio, dedizione, senza calcolo, instancabilmente, senza misura. Ha dato davvero la stessa Sua vita. E’ Lui il maestro che ci insegna che senso dare alla vita: Non te la tenere, ci dice con insistenza. Se no, l’hai già perduta. Donala di continuo, gratis: quella di cui Egli ti farà partecipe, dopo il breve tempo in cui sei ospitato su questa terra, sarà indescrivibilmente magnifica, stupenda, compiuta, felice. E, in maniera contenuta, ti riempirà di contentezza, di pace il cuore anche ora.

°   Si tratta di fare o di esserci? Se desideri che niente più ti pesi, che tutto ti riesca di affrontare, il primo impegno da coltivare è la tua profonda, continua, amicale intimità con Gesù. Il bene, certo, è sempre bene, qualunque sia il motivo che ti ci porta. Ma chi ti tiene acceso il motore, chi ti suggerisce dove e come potresti offrirti, è soltanto Lui a dirlo al tuo cuore. Gesù sta perdendo tutti gli amici, se non erano tali solo di facciata? Sembra che seguirLo sia in perdita, che non serva a niente. Egli, ricordaTi, non ti mette paletti: Siine certo. Ti dà il mondo. Attorno a Gesù s’è fatto il deserto, perché il cuore dei più è stato rubato e riempito da altro, fino al soffocamento. Prima bisogna rassicurarci con Lui e di Lui, poi tutto, per amore del Suo nome, è possibile rincuorare.

°   Ti sarai forse chiesto anche Tu, ad esempio, perché non ci sono più preti, perché tante congregazioni, sia maschili che femminili, perché tanti consacrati boccheggino. Gesù è divenuto un estraneo. Se Lo si annuncia solo nelle chiese ormai deserte, e magari in forme del tutto trasandate, a chi fanno venir voglia i cristiani del dovere, come possono far da richiamo coloro che si vantano di non mancare mai all’Eucaristia, chi affascinano con questo incontro con Lui che dovrebbe essere speciale, sussultante e guai qualora si facesse routinario, abitudinario, senza anima più? I cristiani, poi, che vivono più fuori che dentro alle chiese, che cosa mai annunciano del Vangelo con la loro esistenza concreta? Fare dei predicozzi, aliena il cuore di chi ascolta ancor di più. Non servono più. Serve l’esempio, la testimonianza concreta, la parola pacata, spesso appena il silenzio.

°   Un tempo mi pareva che risuonasse di più la domanda: qual è il mio posto nella chiesa, che cosa me ne voglio fare di questo briciolo di vita, in che ambito ecclesiale, sociale, culturale, politico potrei, dovrei essere una presenza esemplare? E giù di lì. Non è facile essere cristiani semplici, sereni, efficaci, con questa società liquida che smotta in ogni dove e per la quale, alla fine, tutto è lo stesso e tutto è uguale. Ci vorrebbe piuttosto, ogni tanto almeno, qualche dose di buon discernimento sul come stiamo vivendo, per chi? per che cosa? Se tutto ha lo stesso valore, si finisce per precipitare nelle imboscate più tragiche.

°   Supposto che più di qualcuno si addolori per via di tanti cedimenti che stanno avvenendo a qualunque livello, come mai che, nel proprio raggio di azione, non uno che se ne faccia carico? A chi toccherebbe? A nessuno è impedito di fare una proposta convinta, seria: “la tua chiesa ha bisogno di un prete. Pensaci prega e deciditi”. La domanda va fatta ed accompagnata. E così in tanti altri ambiti, dove sembra sia in atto un retromarcia devastante.

°   E vengo a qualche altra notizia. Villa S.Carlo. Posso dire che, anche la calura scorsa, sono stati davvero pochi i momenti in cui è rimasta a digiuno. Adesso riprende alla grande, si dice. Sono state dispensate ovunque le locandine con il programma di massima della casa. Se c’è qualcosa che ritenete importante, chi può, se ne faccia responsabile e garante e veda di promuoverlo.

° Il prossimo percorso di preparazione al matrimonio inizierà domenica 05 Gennaio 2020.

 Un caro saluto che non manchi mai. Frutti di vita poi imploriamoli tutti dall’Alto!

Luigino don