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Newsletter - Ottobre 2021

°   Anche ottobre ha una sua caratterizzazione, più che preziosa e ricca: ottobre mariano, ottobre missionario. Se desideriamo, anche poco poco, lasciarci coinvolgere dalla sua intraprendente storia, e farne esperienza concreta di vita, veniamo travolti dal molto che ci propone e ci offre. Non legittimiamoci con “I tempi son cambiati”, “Si tratta di prassi antiche”. Per tanti motivi, si potrebbe dire invece e spesso, che il nuovo coincide troppe volte con il vuoto, con il niente, in cui facilmente ci confiniamo, per trovarci al passo più in voga, con le cifre di una libertà senza contenuti.

°   Il Rosario è la consegna più nota. Praticarla si può, anche in famiglia. Non è preghiera semplice, come sembra. E’ facile che ci si fermi solo al suono delle parole tante volte ripetute, che raramente raggiungono il cuore lasciandocelo rubare da Lei, Maria. Madre e discepola, al cui Figlio, il Rosario, mediante i misteri contemplati, orienta il tutto della nostra semplice e fiduciosa esistenza, così che tutti riusciamo, in parte quanto meno, a praticare le eccelse virtù di questa splendida Madre, serva del Signore. Il miglior proposito che potremmo manifestare, sarebbe: “Anch’io desidero diventare sempre più convintamente serva/o del Signore”.

°   E da qui ne segue una domanda, che spesso trascuriamo di farci: “Che cosa desidero farne della mia vita?” Fin dal suo primo fiorire, la vita non può restare ripiegata su se stessa: deve fiorire, deve dare i suoi frutti. Essa è compito da accompagnare con sapienza e rettitudine, da rendere, ogni giorno di più e meglio, profonda, consapevole, responsabile, motivata, ben orientata, un capolavoro. La vita di tutti, pur se originale e singolare, la si deve vivere come un grande dono, un regalo ricevuto e tutto da valorizzare. Non ci appartiene; acquisisce il suo miglior valore, se ne facciamo, a nostra volta un dono unico. E’ una chiamata cui rispondere con lo scopo che diventi una missione. Qui la logica di questo mondo e la logica del Vangelo spesso non si accordano: bisogna scegliere! E restare coerenti perché la scelta buona non decada, perché la vita non imploda e diventi un problema, oltre che per sé, chissà per quanti altri.

°   Il cristiano, credente autentico, è chiamato a far della propria vita un Vangelo vivo e vero, ad essere quindi un testimone di qualità, che fa di Gesù il proprio ed unico campione, il Suo discepolo ben riuscito.

°   I Santi, anche quelli che questo mese ci indica e presenta, sono credenti accreditati, vite le più generose e ammirevoli: Teresa di Gesù Bambino, Francesco di Assisi, Faustina Kowalska, Giovanni XXIII, Teresa d’Avila, Edvige, Margherita M. Alacoque, Luca Evangelista, Paolo della Croce, M. Bertilla Boscardin, Giovanni Paolo II, Bartolomeo Breganze, Simone e Giuda. Chissà poi quanti non sono gli anonimi, quelli della porta accanto, che non siamo riusciti neppur di conoscere dentro le loro plurime dedizioni.

°   Qualcheduna/o ha lasciato scritto quanto il loro cuore andava vivendo. Si son dati sempre una marcia in più. Strade aspre, sentieri difficili, sperduti, vie spirituali spesso tanto oscure, esperienze di sofferenze lancinanti, prove e tribolazioni salutate con animo gioioso e sereno. Davvero la vita dei santi è una vita che si lascia trasfigurare perché si son aggrappati continuamente al TreVolteSanto nel quale hanno ciecamente sempre confidato.

°   Il capitolo più aspro e duro di ogni vivente su questa terra, si chiama patire, soffrire. Anche nel bel mezzo di tanti tunnel indescrivibili, mi piace riportarvi una parola straordinaria di un grande poeta cristiano di Germania, tale Reinhold Schneider: “Geboren um sterbend zu leben!” (= uno nasce per entrare nella Vita morendo!). La persona che soffre e che patisce non si nasconde la fatica indescrivibile, aggiunta del morire. Quell’oscuro tunnel apre però per lui/lei, alla vita in pienezza, impara a fidarsi del tutto del futuro di Dio, della Vita con Lui in vita eterna. Si compirà così la Promessa. Il Cielo sarà la sua patria. Sulla terra è impossibile l’immortalità. La nuova condizione d’essere, che darà seguito al morire, non abbiamo parole per dirla. Ma sarà bellissima, affascinante, intramontabile, tutta da desiderare fin d’ora.

°   E’ ora di buttarsi in qualche proposta che Villa San Carlo cerca di offrire a chi la desiderasse.

  • Dal 24 al 26 di questo mese, si è tenuto il 1° della serie degli weekend di Incontro matrimoniale, sempre molto coinvolgenti e partecipanti. Lo si rileva, perché si tengano d’occhio queste opportunità.
  • Stiamo ospitando il ciclo di incontri su “Ars moriendi”con la d.ssa Monica Cornali, psicologa e tanatologa. L’interesse ed il plauso che l’accompagna è diffusamente evidente. Il prossimo mese abbiamo ancora le date di ottobre 3 – 17 – 31 dalle 9.00 alle 12 circa. Per chi vuole, gli incontri son preceduti dalla S. Messa alle h.8.00.
  • Vorremmo rivedere anche il gruppo di sposi navigati, sempre fedelissimi, a partire dalla prossima domenica 17 ottobre, con inizio alle ore 15. Chissà che possano passar parola per incrementarne così la partecipazione. L’incontro è, di solito, caratterizzato da molta fervorosa attenzione, con tanti interventi a cuore aperto. E’ assimilabile ad uno speciale filò, piacevole e ricco di esperienze significative di vita.
  • Ci prende il vivo desiderio di annunciare che al cammino formativo per fidanzati, chi desidera prendervi parte, può già venire ad iscriversi. In tale occasione, vedremo di darVi l’essenziale che la proposta prevede. Cominceremo, e lo speriamo vivissimamente possibile, il 9 gennaio 2022.
    • Altre possibilità vengono segnalate su volantini che si è provveduto di far giungere a tutte le parrocchie e/o unità pastorali. Facendone richiesta magari a qualcuno dei Vostri sacerdoti, rendeteVi disponibili a sfruttarle: proprio per non far languire i tempi di cui si fa portavoce gemente lo spirito di molti. Altre stradine ce le tengono aperte quotidianamente le rassegne di radio Oreb; settimanalmente anche LaVoce dei Berici, con inviti che non finiremmo mai di ringraziare, soprattutto se arrivano a buon esito: quello di farsi partecipi

Il grazie per l’attenzione che ci riservate arrivi a tutti,

e a tutti giunga gradito ogni nostro affettuoso saluto ed augurio

Luigino don

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