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Newsletter - Settembre 2020

°   Pare che la compagnia degli iscritti alla newsletter sia alquanto cresciuta. E la cosa non può che farci piacere. Mi piacerebbe affidarVi il compito di pregare un’Ave giornaliera per tutti, in modo che nessuno si senta né dimenticato, né abbandonato, soprattutto da Lei, “la piccola di Dio”.

°   Passatemi poi un cenno anche alla tanto temuta, possibile ripresa del Covid, che potrebbe di nuovo sbilanciarci non poco, riguardo alle attività nostre proprie. Sarebbe parecchio laborioso in realtà indovinarle per un tempo così tormentato, sparpagliato e difficile. Il rientro dalle ferie, pur se vissute sotto-tono dai più, potrebbe essere ancora il pretesto di massima per il rilancio del virus, capace di renderci di nuovo tribolati anche a livello sanitario, lavorativo, sociale …

°   Il pensiero mi va spesso ai preti: mi prende una indescrivibile compassione. Sempre di corsa, con tempi molto forzati e ristretti, con situazioni imploranti, che solo talvolta riescono a raggiungere. Adesso che si sono aperti appelli molto chiari da parte del papa, che sta chiedendo la presenza di laici ben disposti, preparati e sensibili. A loro affida in proprio funerali, battesimi, matrimoni. Ovviamente, non ci si deve fermare alla sola prestazione celebrativa. Dovrebbero accompagnare gli interessati ad una preparazione consapevole e responsabile. L’aspetto più carente è infatti quello che riguarda la vita secondo lo Spirito: le tracce sembrano poco evidenti e, spesso, anche ben poco attraenti.

°   Partirei ora con due rimandi, sempre ottimi, per farci pensosi e riflessivi, a livello di pratica religiosa, in un tempo in cui anche questa si fa terribilmente pretestuosa perché non pochi della politica sembrano divertirsi nell’evidenziare solo ciò che non va. Ovviamente il problema è molto ampio, con una storia tanto invasiva, e con numerosi interessi molto subdoli e anche molto insinuanti.

  • Il primo testo è di Edith Stein“Non mi è mai piaciuto pensare che la misericordia di Dio si fermi ai confini della Chiesa visibile. Dio è la verità. Chi cerca la verità, cerca Dio, che lo sappia o no”.

Bisognerebbe aver davanti l’avventura umana e spirituale di questa donna che, per amore del suo popolo, da intellettuale filosofa ebrea, a monaca carmelitana, non si è fermata neppure davanti alla gassificazione di Auschwitz, espressione della follia Hitleriana. Tutti siamo mendicanti di Dio, tutti in cerca di Lui, sublime attesa di ogni creatura. È per questo che ogni creatura merita rispetto in ogni sua scelta di vita, ne va riconosciuta la profonda dignità e destinazione, anche se non sufficientemente intuite e raggiunte nelle esperienze che gli si sono offerte durante il proprio tragitto umano. E la monaca filosofa ritiene che Dio doni il desiderio della verità, che è Lui stesso, ad ogni vivente.

  • Il secondo fa parte di una riflessione buddista: “Non arrabbiarti con il pozzo che è secco perché non ti da l’acqua. Domandati piuttosto perché continui ad insistere nel voler prendere l’acqua dove hai già capito che non puoi trovarne”.

Si potrebbe far risaltare lo spopolarsi delle chiese cattoliche, che non vi trovano più l’acqua desiderata, lì dove pensavano che ce ne fosse. E quindi, per non essere troppo delusi, preferiscono voltar le spalle. Le religioni storiche tradizionali stanno vivendo tutte, in massima parte, l’abbandono. Troppo istituzionalizzate, senza anima, senza vitalità, riti stantii, indicazioni di vita fuori della storia. Siamo forse rimasti senza l’acqua che zampilla per la vita eterna? Certo un’esplorazione meno genericista metterebbe in rilievo anche dell’altro di questo amaro fenomeno. Siamo rimasti forse anche senza santi? Son nati poi gruppi e movimenti troppo identitari che si accerchiano appena attorno a sé stessi. C’è una ricerca del sacro, delle conferme di segni. Alla fine, sembra che siamo soltanto alla ricerca di noi stessi, col pretesto di cercare Dio.

°   Ci sono poi alcune zone molto vaste del nostro piccolo pianeta, sempre instancabilmente belligerante. Si nutrono di religiosità taglia-teste, assolutiste, esclusiviste. Lo zelo per Dio sembra alle stelle, quando invece gli interessi che smuovono questi tristi soggetti sono ben altri. Dio sarebbe il Supremo che autorizza i despoti di turno, i dominatori sovrani, quanti si servono di Lui per moltiplicare le loro folli arroganze.

°   Un altro punto da prendere in considerazione è infine il seguente. Riguarda un certo “consumismo spirituale”, che si ammanta spesso di nobili valori. Basta mettersi on-line e si possono trovare filmati di ogni genere, dai fenomeni pseudo-mistici alle storie strappalacrime, in cui spesso vengono messi in gioco bambini, malattie, morti e conseguenti conversioni. Ma la nostra fede ha forse mai bisogno di tutto questo?

Il problema di fondo di queste storie non è se sia vero o no che la tal bambina abbia visto o pensato di vedere la Madonna (la fantasia dei bambini è fervida e attinge ad un immaginario molto ampio di fiabe e miti); la questione di base è che non mi dovrei nemmeno perdere a giudicarne la veridicità o meno, semplicemente perché la mia fede non dovrebbe aver bisogno di inseguire tali fenomeni.

La gente che insegue tali fenomeni – che, ripeto, possono avere una verità, ma unicamente in termini di vissuto ed interpretazione intimi e personali – denuncia suo malgrado un bisogno di “prove che mal si accorda con la realtà misteriosa dello spirito e con una fede ben più limpida.

Le televisioni, poi, fanno da amplificatore, inseguono audience, consenso pubblico e in fondo potere. Dietro c'è tutta un'azione di marketing, che lo si accetti o meno. Questo “sistema commerciale” anche in ambito spirituale rende difficile, se non impossibile, il lavoro dello spirito, che, anzi, cerca il nascondimento, l'anonimato ed il silenzio.

Con i più affettuosi grazie e saluti molto cari

Luigino don

 

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