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Newsletter - Settembre 2024

°     Il protagonista imperioso di quest’ultimo periodo è stato il signor tempo. Si sta permettendo, ben oltre l’opera dei previsori calligrafici, di tutto, di più. E’ impossibile anche solo far eco alle discussioni che infiammano i più informati a riguardo, soprattutto quando i risultati non danno gli esiti soppesati con mille circospezioni. Il tempo/meteo sta facendo davvero quello che vuole. Svegliando anche drammi molto problematici. Mi pare che l’unico tema ad emergere sia proprio questo, insieme a quello che riporta informazioni su guerre, sempre tanto infuocate, a frutto dell’orgoglio dei prepotenti.. Sembra proprio non esserci verso di indovinare questi veri interminabili drammi, pur se c’è qualcuno che si ritiene tra  i meglio documentati.

°     I danni, e/o gli autentici guai che coinvolgono spesso vaste zone abitate, sono già di loro molto amari nella maggior parte dei casi. Le parole non bastano. Spesso gli stessi mezzi per porvi rimedio non si trovano. Paesi interi devono accollarsi solo tanta disperazione per quanto viene distrutto, devastato, rovinato, reso inservibile.

°     Dove la gente tesse l’impossibile pur di venirne fuori, si notano tante gratuite braccia, mai stanche, pur di riuscire a rimettere un po’ in ordine ciò che l’impeto dell’acqua non ha mai potuto correggere e/o frenare, evitarne le drammatiche tristi conseguenze. La solidarietà che fortunatamente spesso ne deriva è la più ammirevole, frutto di un’umanità ancora viva e fortemente attiva sul bisogno che ne nasce. Lo stesso si può dire per le molte revanche, legate alle guerre più ignobili e decisamente tanto e solo terribilmente devastanti.

°     Settembre, con il tempo sempre più velocizzato dai pretesti più immotivati e incattiviti, possa aprire soprattutto i cuori in rivalsa, costretti a rimetterci con la vita, tutto quello che dovremmo impiegare per renderla a tutti vivibile, oltre ogni strategia ingannevole e perfida.

°     Con settembre, si comincia a scommettere anche sugli impegni che la vita cristiana indica e fa del suo meglio per rendere giovevoli, in particolare per quelli che si stanno affacciando alla vita, per renderli il più possibile consapevoli di cosa ha più bisogno di ideali, di prospettive, di interessi semplici, ma necessari, qualora le si voglia regalare percorsi formativi, semplici, pur se tanto esigenti, in quanto nella vita bisogna evidenziare le sue energie migliori, quelle direzionate su alcuni impegni, del tutto esigibili, perché ricuperi i suoi migliori risultati. Sono questi che vanno fortemente indicati e perseguiti, per non consentire alla superficialità più biasimevole, la povertà negativa dei frutti che propone.

°     Se nella vita l’impegno cede, non c’è la gioia di un qualche buon risultato. Anche se interrogarsi dovrebbe essere operazione che non può esser messa  da parte, una revisione si fa anche per le auto quando rivelano qualche disagio. Se no la strada, pur nota, non riesce ad ottenere un qualche buon esito/risultato. Basterebbe qualche piccolo proposito, ben meditato, ben compreso, qualche impegno ben individuato sul quale metterci le buone risorse che tornano fruttuose e più valide. 

°     Qualche tempo fa, leggiucchiando, addirittura con poco interesse, mi son fermato ad una questione, che non mi sembrava posta correttamente e ne sono rimasto incuriosito. Cerco di stringere più che posso. Il giovane arcivescovo di Torino: Roberto Repole, sottolineò questa sua convinzione: “La scarsa adesione dei giovani all’esperienza cristiana mi fa pensare che la Chiesa oggi non è più percepita come risorsa spirituale”. La parola più in uso oggi poteva essere meglio esplicita, se avesse usato il termine religione. Questa sembra stata sottoposta ad un esorcismo ben prolungato e molto profondo. Richiama l’estraneità che porta una persona, chi sia sia, a liberarsi da ogni legame e pratica religiosa, del tutto ormai superata e da dimenticare in ognuna delle richieste che, fino a non molto tempo fa, erano imposte e sulle quali guai a tergiversare. Chi si ferma sul problema ben vistoso, fa sue ben altre considerazioni. Ti vien quasi il desiderio di ricordargli: “Ma da che pulpito viene la predica?” E la penna gli va sicura. “Quando lo spirito è in salute, produce una religione (e qui si trova l’inciso: e una politica) che fanno evolvere la storia e la natura. Quando invece lo spirito è debole e malato, sono la storia e ancor più la natura a prendere il sopravvento riducendo ogni cosa ad una spietata lotta di sopravvivenza di uno contro l’altro.. Al giorno d’oggi, si ricerca il benessere ed il godimento privato. E’ oggi ben evidente un punto di vista morale, un agire, opinioni e convinzioni assolutamente particolari, senza veridicità, senza verità oggettiva. Ha valore il contrario: io riconosco solo ciò che è una mia opinione soggettiva”. Tutto così si giustifica per il fatto che “non sappiamo, non conosciamo niente di Dio”.

°     L’uomo, che si ritiene maestro di se stesso, avendo perduto ogni codice oggettivo, butta via ogni etica, costruisce un’estetica sciocca e dai contenuti spesso solo diasdicevoli, non valuta più adatto nessun progetto educativo. A trionfare sono solo: litigiosità, conflittualità crescenti, si va facilmente in preda all’ira e alla collera, ad una aggressività senza limiti, del tutto fuori controllo, che genera querele, cause, sentenze, ricorsi, appelli senza fine ed uno stato generale di ansia, di paura, di panico. Mancando la religio, si dissolve in fretta la stessa humanitas.

°     Mi fermo, senza rimandarvi alla sorgente di queste osservazioni, che non mi vergogno di sostenere che siano del tutto molto sensate. Sono un alfabeto per renderci conto a che livello stiamo vivendo. Stiamo vivendo proprio alla rinfusa, senza neppure una valida prospettiva umana di cui forse e talvolta riconosciamo la forte esigenza.

°     Diamo ragione a mons Repole, riguardo all’urgenza da praticare per ricuperare il ritmo migliore da dare alle nostre esistenze, per via dello scadimento di ogni educazione alla spiritualità, ma anche per poter riconsiderare quanto potrebbe esserci utile una mai sufficiene pedagogia religiosa.

°     Per le proposte che Villa S.Carlo può offrire, serve, avendone il desiderio, l’utile informazione.

Facciamo l’uso migliore del tempo, sempre veloce, arricchendone

di valore prezioso ogni suo minuto (Luigino don)

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