BUON NATALE

Gli auguri, anche per chi non lo sapesse, derivano da una radice dei verbi del pregare. Chi la pronuncia, sappia quindi che si impegna a pregare per la persona, per le persone cui li porge.

Dal Natale, per come si pone anche in questo nostro tempo di crisi vistosa e dura, è meglio ripararsi. Rischia di farci perdere del tutto il ‘festeggiato’.

E Gesù non è una storiella. Ha spaccato, diviso la storia, ha introdotto linguaggi e stile di vita che cozzano contro la sapienza insipiente di tanta mondanità, paga appena di se stessa, incapace di alzare lo sguardo al di là del proprio naso.

Se però questo evento ce Lo da ad invocare, e riesce a farcelo percepire necessario, non dimentichiamo che il comprometterSi totale di Gesù con la storia, attua una scelta di campo ben precisa. Egli è nato su questa terra per chi, in particolare, su questa terra, si sente perduto, tradito, ignorato, rifiutato, angosciato, fallito… E’ venuto per gli ultimi, perché resti per loro quanto meno la certezza della Sua compagnia amorevole. E che Egli continua a coltivare il desiderio vivissimo che chi Lo invoca, abbia a regolarsi come Lui: darsi instancabile premura per gli scarti umani, per gli ultimi, rimasti in balia soltanto dei loro terribili drammi.

E’ nato su questa terra perché noi, costi quel che costi, ci prepariamo a nascere in Cielo. Tutto semplice? A parole soltanto però!

Alla prova dei fatti, in questa ottica, vivere su questa terra diventa la più delicata, bella, coinvolgente, intrigante avventura.

Se vuoi che non sia la morte a dominarti, vivi di Lui, per Lui, con Lui, in Lui. La terra non è il Cielo che Egli ci ha promesso. Su questa terra, niente felicità, magari soltanto di marca molto sospettabile, di sicuro solo a sussulti fuggevoli.

Perché il cuore possa cantare, ci è necessaria la speranza che non delude, la misericordia che salva. E’ indispensabile che il Paradiso ci abiti fin nelle profondità del cuore e che trovi conferme nella santità della nostra vita di ogni giorno.

 

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Monica Cornali, per l’occasione, ci regala un Suo benefico spunto orante.

Da Betlemme in poi,

c’è un frammento di Logos

in ogni uomo.

       Mio dolcissimo Gesù Bambino,

       Tu sei lo stesso Figlio della Trinità

       e lo stesso Signore della Parusia,

Tu racchiudi tutto il Mistero

in un piccolo corpo umano.

AdorarTi è riconoscere

La nostra eternità.

       Gesù,

       mio piccolo Dio

       gioificante.