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Documento sugli esercizi spirituali sottoscritto da tutti i vescovi del Triveneto

Dalla lettera dell'Episcopato Triveneto sugli Esercizi Spirituali

Carissimi fratelli Sacerdoti e Laici,

L'evangelista Marco (6,31) fa notare che «essendo molti quelli che andavano e venivano e (gli Apostoli) non avevano neanche il tempo di mangiare", Gesù disse loro: "Venite in disparte, Voi soli, in un luogo solitario e riposatevi un po'». Questo invito rivolto da Gesù agli Apostoli spinge noi Vescovi della Regione del Triveneto a rivolgere questa Lettera Collettiva a Voi cari Sacerdoti e Laici per invitarvi a frequentare i Corsi di Esercizi Spirituali. Nel nostro territorio sono 53 le Case di Spiritualità aderenti alla FIES (Federazione Italiana Esercizi Spirituali), nelle quali è possibile vivere questi provvidenziali tempi dello Spirito. Papa Benedetto XVI, la Domenica 20 agosto scorso, ricordando, alla preghiera dell'Angelus, la memoria di San Bernardo, ha richiamato lo scritto "De consideratione" indirizzato dal santo dottore al Papa Eugenio 3°, che era stato suo discepolo monaco a Chiaravalle. In esso sottolineava l'importanza del raccoglimento interiore e ammoniva che occorre guardarsi dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione o l'ufficio che si ricopre (Osservatore Romano, 21 agosto 2006).

Un fraterno invito ai Sacerdoti.
Noi ci rivolgiamo con tanto affetto anzitutto a voi, carissimi sacerdoti. Lodiamo il vostro zelo e vi ringraziamo per la passione con cui donate il vostro servizio pastorale in questo tempo in cui il ministero è diventato più faticoso e stressante per la riduzione del numero dei sacerdoti e più arduo per le grosse sfide che la pastorale deve affrontare nella società contemporanea segnata, anche nelle nostre terre di antica e ricca tradizione religiosa, da secolarismo, da relativismo etico e da indifferenza religiosa. Di fronte a queste difficoltà, scoraggiamento e tristezza possono segnare il cuore e il volto del prete. Mentre ci impegniamo a starvi vicini e a pregare per Voi e con Voi, che siete «preziosi collaboratori dell'Ordine Episcopale», Vi esortiamo a partecipare ogni anno a un Corso di Esercizi Spirituali e almeno ogni tre anni partecipare agli Esercizi nella propria diocesi, in quanto essi sono fondativi della fraternità e della comunione presbiterale. È necessario trovare spazi di autentica libertà e di intima riflessione, entrare nel proprio cuore per incontrare Cristo Crocifisso e Risorto e in Lui la speranza, la gioia e l'entusiasmo di essere preti.

Annunciatori della Parola di Dio.
Cristo ci manda nel mondo come annunciatori della Parola; dobbiamo perciò farci uditori della Parola di Dio. San Pietro esorta: «Chi parla, lo faccia con Parole di Dio» (1 Pt 4,11). Il Concilio, nella Dei Verbum n.25, afferma: <d sacerdoti .. che attendono al ministero della Parola, conservino un costante contatto colle Scritture mediante la sacra lettura assidua e lo studio accurato, affinché non diventi vano predicatore della Parola colui che non l'ascolta dal di dentro».
Giovanni Paolo Il nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte al n. 40 afferma: «Nutrirci della Parola per essere servi della Parola nell'impegno della evangelizzazione: questa è sicuramente una priorità per la Chiesa all'inizio del nuovo millennio... Ho tante volte ripetuto in questi anni l'appello della nuova evangelizzazione. Lo ribadisco ora soprattutto per indicare che occorre riaccendere in noi lo slancio delle origini, lasciandoci pervadere dall'ardore della predicazione apostolica seguita alla Pentecoste .. Dobbiamo rivivere in noi il sentimento infuocato di Paolo, il quale esclamava: Guai a me se non annunzio il Vangelo (7 Cor 9, 16)>>, ma questo fuoco si accende nel cuore del sacerdote in un appassionato dialogo con Cristo nel silenzio di una Parola ascoltata e pregata. Dovremmo sentirci, come il profeta Geremia, "sedotti da Dio". Allora potremo avere l'autorevolezza di dire come San Paolo al Popolo di Dio: «Ascoltateci, come se Dio vi esortasse per mezzo nostro» (cfr. 2 Coro 5,16).


Ministri della Eucaristia.
Una ricca vita interiore ci chiede anche il mistero della Eucaristia. La celebrazione quotidiana della Santa Messa può esporci, purtroppo, al rischio dell'abitudine, la quale può toglierci lo stupore di fronte al Mistero che si attua sull'Altare. Pronunciando le parole della Consacrazione «Questo è il mio Corpo», noi agiamo in Persona Cristi. E difficile cogliere l'abissale profondità di questa affermazione. Cristo prende talmente possesso della nostra umanità così da farla tutta sua. Ma anche noi prendiamo possesso della realtà di Cristo Crocifisso e Risorto così da farla tutta nostra.
Restano certamente i nostri limiti, nostri difetti, le nostre debolezze; eppure in quel momento noi ci identifichiamo con Cristo. Nei Congressi di Liturgia si parla dell'Arte di celebrare, nel saper proclamare le grandi Parole della Liturgia Eucaristica. Non si tratta però di recitazione teatrale, ma di celebrazione di un evento che ci fa cadere in ginocchio esclamando: Mistero della Fede! Ma le Parole del Celebrante colpiscono e coinvolgono il Popolo di Dio solo se precedute e preparate in un clima di silenzio e di ricca vita interiore. A creare questo clima nell'annuncio della Parola di Dio e nella celebrazione dell'Eucaristia tendono gli Esercizi Spirituali.

Un invito anche ai nostri Laici.
Il Concilio Vaticano Il afferma: «Ai Laici tocca assumere la instaurazione dell'ordine temporale come compito proprio. Tra le opere di apostolato si distingue l'azione sociale dei cristiani, che il Concilio desidera oggi si estenda a tutto l'ambito dell'ordine temporale, anche a quello della cultura» (Apostolica m Actuositatem n.7). E la Costituzione Gaudium et Spes (n.43): «Spetta alla coscienza (dei Laici) già convenientemente formata, di iscrivere la Legge divina nella vita della città terrena».
«Non può il Vangelo penetrare ben addentro nella mentalità, nel costume, nella attività di un popolo se manca la presenza dinamica dei Laici» (Ad Gentes n.2 7). Il Vaticano Il esorta i Laici a coltivare la spiritualità. Il decreto Apostolicam Actuositatem al n. 4 afferma: «Occorre che i Laici progrediscano, con animo pronto e lieto nella santità ... Né la cura della famiglia, né gli altri impegni secolari devono essere estranei alla spiritualità della loro vita, secondo il detto dell'Apostolo: Tutto quello che fate in parole ed in opere, tutto fatelo nel nome dei Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e al Padre per mezzo di Lui (Col 3,1 7)>>. E al n. 2, lo stesso Decreto attesta: «Siccome è proprio dello stato dei Laici che essi vivano nel secolo e in mezzo agli affari secolari, sono chiamati da Dio affinché, ripieni di spirito cristiano, a modo di fermento, esercitino nel mondo il loro apostolato».

Auspichiamo quindi che le numerose Case di Esercizi e di Spiritualità presenti nel nostro territorio divengano mèta di numerosi Sacerdoti e Laici, che nel silenzio, nella riflessione e nella preghiera rinnovino la loro vita spirituale e si preparino ad affrontare con rinnovato fervore le sfide della Nuova Evangelizzazione nel Terzo Millennio. Ci soccorra in questo la Madre di Dio, che custodiva i misteri del suo Figlio meditandoli nel suo cuore (cfr. Luca 2,51).


Villa San Carlo di Costabissara (VI), 16 febbraio 2007

alla conclusione degli Esercizi Spirituali dei Vescovi del Triveneto.

cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, Presidente della Conferenza Episcopale
mons. Eugenio Ravignani, Vescovo di Trieste, Vice Presidente
mons. Luigi Bressan, Arcivescovo di Trento, Segretario
mons. Pietro Brollo, Arcivescovo di Udine
mons. Dino De Antoni, Arcivescovo di Gorizia
mons. Antonio Mattiazzo, Arcivescovo Vescovo di Padova
mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo Vescovo di Vicenza
mons. Giuseppe Andrich, Vescovo di Belluno-Feltre
mons. Flavio Roberto Carraro, Vescovo di Verona
mons. Angelo Daniel, Vescovo di Chioggia
mons. Wilhelm Egger, Vescovo di Bolzano-Bressanone
mons. Andrea Bruno Mazzocato, Vescovo di Treviso
mons. Ovidio Poletto, Vescovo di Corcordia-Pordenone
mons. Lucio Soravito de Franceschi, Vescovo di Adria-Rovigo
mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Vittorio Veneto
cardinale Marco Cè, Patriarca Emerito di Venezia
mons. Alfredo Battisti, Arcivescovo Emerito di Udine, Delegato per il laicato

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