Dal Paradiso in qua
di Monica Cornali e Luigino Bonato
Abbiamo meditato e contemplato il nostro luminoso destino in un’ottica parecchio desueta: “Dal Paradiso in qua”.
E’ stato non poco impegnativo affrontare il tema, soprattutto a motivo delle dinamiche interiori che la morte, la perdita, l'Oltre di solito evocano, soprattutto per il fatto che, spesso, non ne siamo così ben consapevoli. C’è voluta una buona dose di "coraggio" nel confrontarci con tutto ciò!
Pur se Monica di professione è psicologa, non si è trattato di un gruppo di psicoterapia, ma di un’esperienza di "fraternità" cristiana. Ci siamo pertanto imposti un' atmosfera di raccoglimento e di silenzio, che è stata abbastanza accolta, magari con qualche comprensibile, piccolo sforzo.
Solo il silenzio, di fatto,ci permette di soggiornare nella nostra interiorità, senza disperdere subito il seme che è stato gettato dentro.
Che ci si renda conto o meno, il parlare ci proietta fuori, mentre il silenzio ci porta dentro. Che poi, per tante persone, spesso, il confronto con la propria nudità interiore sia difficile da sostenere, è vero. Il cristiano tuttavia può reggere il confronto con se stesso proprio contando sulla forza di Gesù, Colui che sempre ci rassicura e ci precede, se ascoltiamo la Sua voce.
Qualcuno di noi avrebbe forse gradito, al termine degli incontri, uno spazio di condivisione. Anche in questo caso, si è preferita la modalità dell'attesa, del lasciare il tempo sufficiente affinché il seme attecchisse nel cuore di ciascuno, rimandando il confronto ad un momento successivo e, magari, attraverso lo scrivere, modalità che richiede, anch'essa, calma, silenzio e pazienza.
Come si può intuire, tutto potenzialmente molto "terapeutico", nel senso delle malattie del nostro tempo: fretta, frenesia, esternazione, vittimismo, egocentrismo.
Abbiamo fiducia che, tra non molto, potremo mettere a disposizione il CD delle conversazioni che Monica e d.Luigino ci hanno regalato.
Nella prossima primavera, inoltre, verrà pubblicato, per le edizioni Messaggero di Padova, il nostro libretto sul Paradiso (ve ne daremo tempestiva comunicazione).
Infine, anticipiamo già che nel prossimo maggio (dal 15 al 17) ci possiamo incontrare per un nuovo week-end dello Spirito, durante il quale cercheremo di incontrare figure del femminile di fronte al male.
Nel cammino della vita, di tutti e di ciascuno, verso la Sorpresa che il Signore della vita tiene già in serbo per noi, ci auguriamo, per quanto smarriti ci possiamo trovare, di non smarrire mai la speranza.
Monica e don Luigino
L. Bonato – M. Cornali, Creati per il paradiso. Riflessioni e preghiere sulla speranza che non delude, EMP, Padova 2015, pp. 140 (collana Pregare, 3).
«Gli angeli messi a guardia dell’Eden dopo la cacciata dell’uomo, sono gli stessi che la mattina di Pasqua, accanto al sepolcro vuoto, stanno ad indicarci che è stata riaperta la strada verso il Paradiso»: in sintesi è questo il messaggio racchiuso in questo piccolo libro: piccola è la mole, ma grandi sono le domande che qui vengono affrontate. Sono le domande che ogni essere umano prima o poi si pone; che senso ha la vita? C’è ancora vita dopo la morte? Si può parlare del paradiso in termini adatti all’uomo e alla cultura di oggi?
I due autori non hanno la pretesa di scrivere un nuovo tratto sui «novissimi», ma guidano il lettore a percorrere un cammino di fede, in cui immagini poetiche e riflessioni teologiche si intrecciano per accostare ciò che per definizione va oltre la nostra esperienza sensibile e razionale. Non riusciamo a esprimere con le nostre povere parole che cos’è la «vita eterna», tuttavia possiamo tentare di tracciare almeno qualche sentiero: la via dei mistici, la via dei poeti, la testimonianza dei santi che ci hanno preceduto. Queste vie sono qui brevemente delineate, ma non sono pura teoria o ipotesi campate in aria. Il volumetto nasce infatti dall’esperienza di un ritiro di tre giorni, svoltosi a Villa S. Carlo (la casa diocesana per gli esercizi spirituali) e proposto a persone di estrazione diversa, ma tutte desiderose di scrutare, oltre le tenebre della notte, il sorgere di una luce che non tramonta, quella luce che illumina le aspirazioni più profonde del cuore umano, alla ricerca di pace, felicità, concordia, gioia di essere insieme per sempre.
Non c’è dunque alcuna presunzione, da parte dei due autori, di «esplorare goffamente il mistero» dell’aldilà, ma di offrire «pungoli», di aprire squarci agli «occhi del cuore», perché solo così si può vedere l’invisibile, come ci ricorda Antoine De Saint Exupéry. Credere nel paradiso è un atto di fede e a tale scopo il libretto abbonda di splendide preghiere, di elevazioni poetiche che implorano da Dio quella luce che è indispensabile per entrare nel mistero: «nella tua luce vedremo la luce», insegna sant’Agostino. Così il lettore trova nelle Appendici, che sono quasi metà del libro, abbondante materiale di riflessione, come la bellissima preghiera-meditazione «Passo dopo passo che io giunga in paradiso».
In conclusione ci sembra che il valore di questa piccola opera sia nella sua proposta di «educare alla vita eterna» (pp. 101-134). Infatti l’educazione cristiana deve orientare la persona verso la pienezza della vita eterna. Ciò non allontana dall’impegno che ogni essere umano pone e deve porre nelle realtà terrene, ma ci preserva dal cadere nell’idolatria di noi stessi, ci impedisce di restringere l’orizzonte della vita alle cose finite, ai dati della tecnica e dell’economia o della politica. Siamo destinati a vivere eternamente, e l’essere umano si sviluppa quando cresce nello spirito, quando la sua anima conosce se stessa e le verità che Dio vi ha impresso in germe, perché fiorisca in pienezza. Diceva Dante: «Siam vermi, nati a formar l’angelica farfalla» (Purgatorio, X, 125) eancora: «Fatti non foste aviver come bruti/ ma per seguir virtute e conoscenza» (Inferno XXVI, 119-120). Penso che i nostri due autori siano in buona compagnia!
Luigi Dal Lago
Caro don Luigino,
ho terminato di leggere "Creati per il Paradiso" che tu gentilmente mi hai inviato qualche mese fa, anche a nome della cara Monica.
Avevo incominciato a leggerlo di mala voglia: pensavo fosse uno dei soliti libretti in cui si scrive molto e si dice poco.
Invece, un po' alla volta, ho trovato cose sempre più interessanti: visioni nuove, frasi che ti inchiodano e ti fanno meditare. E' un libro che piace, un libro che ti fa pensare, un libro che riempie tanti spazi vuoti.
Quante cose interessanti sul paradiso, considerato -a ragione o a torto- lontano, difficile da comprendere.
Leggendo, pagina dopo pagina, lo si sente vicino: sembra quasi di toccarlo con mano, di goderlo.
Ci aiutano frasi stupende di S.Agostino e di tanti altri autori che guardavano sempre al cielo come ad una meta da raggiungere al più presto.
Di quando in quando, leggo o rileggo alcune pagine che ho debitamente segnate e riprovo sentimenti di gioia, di speranza...
Grazie per il dono stupendo, che mi hai fatto. Ringrazia anche Monica.
E' meglio pensare fin d'ora al paradiso, sentirlo vicino, senza aspettare il momento magico in cui chiuderemo gli occhi alla terra e li apriremo al cielo.