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Newsletter - febbraio 2016

♦ Gratitudinea chi si da pazienza per leggere, e fiducia a chi, mentre pigia i tasti, gli arride il vivo desiderio di trovare qualche squarcio buono che intacchi un po’ mente e cuore, così che, per qualche attimo, soprattutto quanti si sentissero offuscati, confusi, trepidanti…, riescano a distrarsi e ad indovinare orizzonti degni di fiducia e di speranza.

♦ Un po’ di entusiasmo davvero non ci guasti. Che faccia, anzi, da fondale costante, da salutare contraccolpo al nostro modo di guardare la realtà. Ci sono sì tinte, e non poche, molto oscure, grigie. Ma se vediamo solo quelle, poveri noi! Guardiamoci quanto meno dal legittimarle.

♦ Se stiamo alla parola ‘entusiasmo’, più che sentirla eccessiva di questi tempi, accogliamone le piccoli radici latenti: “En Theò”. O si sta in Dio e si parte da Lui, oppure né si apre strada, né se ne percorre. Di solito, il garante responsabile di questa attitudine interiore, che ce la può promuovere, è il Santo Spirito. A Lui, ci torni decisamente conto, affidarci e supplicarLo con fiducia.

La vita secondo lo Spirito merita anzi una cura costante e del tutto particolare. Nessuno che sia sufficientemente consapevole, poggia appena su se stesso la propria fiducia. Bisogna sbaricentrarsi. Non ci si può bastare, né ci basta quello che questa vita può darci. Come dare profondità alla monotona, spesso anche non poco pesante, vita di ogni giorno? Mi è molto cara una parola dell’economista Luigino Bruni, trovata in uno dei suoi paginoni domenicali che scrive su “Avvenire”: “Siamo fatti per il Paradiso. Ciò che è meno non ci sazia”.

Alla scuola di Paolo l’apostolo, il grande convertito, non si finirebbe mai di starci da discepoli diligenti. A orientarlo, guidarlo, sostenerlo, è il Crocifisso Risorto, anima della sua instancabile missione:

“Ti basta la mia grazia” (2Cor 12,9).

“La nostra capacità viene da Dio” (2Cor 3,5).

“Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto. E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?” (1Cor 4,7).

“E’ Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,13).

“Quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,10).

“Tutto posso in Colui che mi dà la forza” (Fil 4,13).

“Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla glori futura che sarà rivelata in noi” (Rm 8,18).

“… convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi” (2Cor 4,14).

♦ Bisogna poi vivere riconciliati con il proprio vivere, in tutto il contesto in cui esso si situa. Oggi c’è in giro una fiducia esagitata nel proprio “io/sé”. Quanta supponenza, quanta boria, quanta superbia! C’è chi sa gloriarsi appena di sé e dei propri successi. Ma guardandosi bene intorno, per contro, dal posare lo sguardo sui “perduti” di turno in crescita esponenziale.

♦ Che vanto mai puoi menare, se il banchetto della vita è per i più quasi del tutto e sempre inaccessibile, impedito? A che giova sentirti “il primo della classe”, se gli asinelli restano in gran numero sempre malandati nelle ultime file e a motivo di quei cortocircuiti di un vivere sociale troppo ingiusto e tutto ingolfato nelle mille forme di irriducibili egoismi?

♦ Diceva un amico psicologo che i bimbi, già a partire dalla materna, arrivano a scuola immusoniti, arrabbiati, delusi, suscettibili…, ingestibili. Si portano dentro un tot di competitività e di aggressività sorprendenti. E più si va avanti, è quasi implacabile la facile violenza, la spregiudicatezza, la trasgressività, l’anarchismo non solo interiore.

♦ Meno male che, a partire dal 10 febbraio s’accende la Quaresima. Bisogna proprio darle animo, se non altro per l’anno giubilare in corso. E’ tempo di sobrietà, di essenzialità, di carità, di vita spirituale intensa. Lasciamo andar libero qualche bel proposito di cambiamento, di superamento, di conversione. Anzi, di questo termine, oltre che ad accoglierne i numerosi spunti morali di cui può darci buone conferme, riconosciamogli anche il miglior intento spirituale: tra i mille modi di guardare la realtà, proviamo a scegliere il modo con cui Dio ce ne offre il senso profondo.

Ognuno proviamo a mettere in cartello qualche piccolo punto che ci permetta di rientrare. Suggerirei il digiuno dalle parole, qualunque sia il “cavo” che ce le fa arrivare e dire. Soprattutto parole ingiuriose, imprecanti, offensive, aggressive, false, calunniose, critiche, sconce… La parola è troppo abusata in tutte le salse. I social network non sono che raramente innocenti e consigliabili: “sempre interconnessi”. Il tempo e la qualità di comunicazione è spesso al minimo, e a perdifiato dannoso il più delle volte.

Digiuno dalle parole per la Parola, quella del Vangelo. Che anche le nostre però edifichino, che dicano le risorse del “cuore”, di quelle che lo addolciscono. Che trasmettano fascino, interesse. Che creino coinvolgimento sereno a livello dei migliori sentimenti.

Reinventiamo il vocabolario. Riserviamoci del tempo per un confronto, una verifica, uno scambio, un approfondimento sul modo di comunicare. Ricuperiamo discrezione, cura, rispetto, stima, eleganza…

♦ Altro aspetto: togliamo l’abbondanza sprecona, le abbuffate eccessive, le spese dispendiose… Di quanto ci priviamo, vediamo di offrirlo. Anche vicino a noi c’è chi manca del necessario, purtroppo. Vediamo di non agitarci poi troppo riguardo a profughi e rifugiati, soprattutto se siamo tra quelli che non si fanno mancare niente.

Per questo mese Vi segnaliamo:

>L’11 febbraio, 20.30/22.30 ci intratterremo con Bertilla Antoniazzi, per invocarne l’intercessione, per apprendere qualcuno dei segreti della Sua vita santa, per ringraziare il Signore di esserSela così bene cresciuta, pur se in un tempo troppo breve di vita.

>Da venerdì 12 (h18), a domenica 14 (h. 14), abbiamo le nostre catechiste in ritiro: si prendono il privilegio di lasciarsi rianimare alla grande. Non sono esclusi i catechisti. Anzi!

>Da lunedì 15 (h 9.00), fino a mercoledì 17 (h.14), proponiamo un turno di esercizi brevi, aperto a tutti.

>Sabato 20 (9/16) ospitiamo per una giornata di fraternità persone vedove e/o sole.

>Da venerdì 26 (h. 18), a domenica 28 (h. 14), altro turno di esercizi brevi per i vicariati di Chiampo e di Cologna Veneta, senza escludere nessun altra/o che desiderasse aggiungersi. Anzi!

♦ Dall’inizio di Quaresima, anche Villa S.Carlo tra le porte sante del Giubileo.

♦ Ogni sabato, qui in Villa, chi lo desidera, trova uno o più sacerdoti, disponibili ad accogliere chi desidera confessarsi.

Un invito: incoraggiate altri dei Vostri giri ad inviare e ad iscrivere la loro mail tra le persone che desiderano ricevere la nostra newsletter mensile. Anche chi la riceve, se può, veda di inoltrarla a persone amiche che potrebbero gradirla.

Quaresima – Giubileo

che bello!

Luigino don

 

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