Home | Dialogo | Newsletter 

Newsletter - giugno 2017

 ♦   Vorrei cominciare con un bel saluto che non escluda nessuno e al quale però non riesco ad assicurare risorse terapeutiche, se non la certezza della misericordia di Colui che, a riguardo, se ne intende alla grande e tutto a nostro sanante favore.

♦   Da maggio a giugno: il solito tempo si rivela lungo per alcuni; per altri fin troppo breve. E non si tratta soltanto e sempre di cronachette da mercato. Il tempo ci cambia. E’ indubitabile: l’operazione chi non se l’augura sempre positiva? Ma, ancora più interessante ed inquietante, è mostrare il fine che si nasconde nella fine, avendo ben presente la colluvie di limiti che contrassegna il nostro inarrestabile evolverci. Dovremmo averlo scoperto: l’uomo, la donna sono l’unico animale che sa della propria morte. Ogni pensiero (Adorno), ma pure ogni desiderio e atto, che non sia decapitato, fiorisce nella trascendenza.

♦   Se questo non avviene, il limite estremo finisce per azzerare tutto e per non dare senso a niente. L’oblio del limite è causa di abbruttimento, mentre contare i propri giorni, è principio di sapienza (Sal 90,12). Un altro handicap finisce per contrassegnarci, purtroppo, quando, piccoli residui di dignità, finiamo per trasformarli, da particolare, in assoluto. Come dovremmo, diversamente, spiegarci lo stesso amore per gli animali e per la natura, quando tutto questo finisce per sostituire l’amore per sé, per i propri simili e per colui di cui siamo somiglianza?

     Se la morte è la cessazione anche dei beni più piccoli, la vita non può consistere in quella spanna di tempo che c’è tra il nascere ed il morire. Finirebbe per trionfare solo ciò che non è: il nulla! Il senso della vita, la morte ed il dopo morte deve tornare al centro della nostra considerazione, se vogliamo condurre un’esistenza umana. Altro che inseguire i paradisi artificiali laici: una vera strage di illusioni indescrivibili: l’illusione del consumismo, l’ebbrezza della tecnica, del piacere, dell’immagine, delle altre varie droghe, più anticipo che antidoto del nulla. Quando la ragione nega la trascendenza, legittima appena se stessa, incapace come diviene di suscitare un qualche senso per la vita.

     Mai l’uomo è andato tanto oltre, come quando non sa dove si trova. E non sa dove si trova, quando non sa dove va. Lo smarrimento che abita i cuori riguardo al nostro futuro promesso, è dei più inquietanti. Abbiamo in comune con Gesù la sua stessa destinazione. Non bisogna un attimo che la trascuriamo, che la perdiamo di vista. Se il cuore ci resta vuoto, che strada mai riuscirà ad intraprendere? Gesù si manifesta a chi lo ama e, per rassicurarci, ci dice che anche il Padre ci amerà, così che possiamo, a compagnia dilatata, godere anche delle risorse dello Spirito Santo e far parte in maniera disvelata della circolarità tipica, del tutto misteriosa, della vita trinitaria.

♦   Il mese di giugno è interamente dedicato al Cuore Sacratissimo di Gesù. Le parole non bastano per dire la vita di intimità cui possiamo votarci per Lui. Senza restar, per questo confusi. Di solito, si propone anche la conclusione della pratica dei primi nove venerdì del mese. Ci aiutano a tener desta la memoria di Lui, di richiamarci alla vita con Lui e alla vita come Lui l’ha vissuta, portando a pienezza il comandamento più grande.

♦   La prima domenica, esplicitamente dedicata allo Spirito Santo, ci fa poi desiderosi di tutte le energie, le risorse spirituali, le dinamiche prodigiose di cui lo Spirito si fa garante a fronte delle sempre plurime nostre fragilità e debolezze. Peccati e colpe compresi. Lo Spirito, se non Gli resistiamo, ci fa creature nuove, dal cuore vivo e palpitante, la mente illuminata nel praticare un buon discernimento riguardo alle situazioni  che la vita, con le sue molte complicazioni, ci dà ogni giorno da affrontare.

♦   Le spighe che biondeggiano, rilasciando lo speciale sapore di grano, ci richiamino infine anche il desiderio di vivere qualche immancabile, bella e significativa vacanza, ma anche il detto con il quale Gesù ha legato all’immagine il senso ed il significato dell’intera sua vita: “Se il grano di frumento, caduto per terra non muore, rimane esso solo; se invece muore produce molto frutto” (Gv 12,24).

     L’estate potrebbe essere l’occasione di prenderci anche cura e premura per i tanti che la nostra storia purtroppo continua a generare senza speranza. Ma anche una possibilità indovinata che abbia a rendere ben ricca di preziosi chicchi. il tutto della nostra vita.

Il domani è attesa,

ieri è un ricordo,

oggi è un dono

Luigino don

 

Newsletter - giugno 2017

Calendario appuntamenti

Ultime notizie

»27 mag 2014
Presentazione di Villa san Carlo
Filmato in formato DVD

Archivio

»December 2014(1)

»May 2014(1)

Siti consigliati

Scopri i siti consigliati