Newsletter - Marzo 2024
° Anticipo un saluto, cordiale ed affettuoso, a quanti si lasciano prendere, più che dal desiderio, dalla curiosità di leggere quanto questo foglio cerca di esprimere. Si tratta di qualche considerazione, o di qualche spunto, semmai c'è chi se ne lascia conquistare o, quanto meno, un po' prendere. Con il saluto, quindi, non poso tacere la gratitudine che riservo a ciascuna/o di loro.
° Fino a qualche tempo non lontano, marzo diceva già primavera, aprendo i cuori alla gioia di un tempo dolce e carezzevole, molto desiderato, che invitava già ad uscire per godere della prima aria nuova, tutta delicata e piacevole. Oggi il tempo non è più ben individuabile. La temperatura è difficile, quasi un sogno proibito, anche solo tentar di indovinarla. Ed il comportamento si sta rivelando gravido di tante conseguenze, spesso molto improvvise e perniciose nel loro manifestarsi e stranissimo evolversi.
° L'occasione si presta a qualche riserva sapienziale che un amico, molto anziano e provato da molta sofferenza fin dalla sua giovane età, accentua con serena ovvietà: "Dalla vita bisogna prendere sempre quello che riesce a darci!". E sarebbero non poche le note con cui accompagnare questa verità. La nostra e la vita dei più, oltre che complessa, è anche sempre più complicata.
° E qui, mi lascio tentare da qualche rilievo. E' in atto più di un problema, anche a diversi livelli, ma anche come linguaggio divenuto ormai unico: "A far la parte del leone, è il male, sono i problemi più svariati e intricati" A farne la conta ci vorrebbe troppo tempo e forse, siamo ormai talmente abituati, da passarci sopra. Se è il male in tante sue, spesso anche tragiche espressioni, a riempire la scena di paura, di ansia, ci torni più urgente, farci attenti mendicanti di ciò che è bene, che ci riempie di speranza, che sveglia aneliti del cuore, il desiderio che tutto trovi un suo senso e valore. Si dovrebbe inseguire sempre e solo il bene, o quanto meno il desiderio che ad affermarsi sia solo il bene. Si parla ancora troppo e con troppa insistenza del male. Ne è avvenuta una repellente indigestione cui è sempre più facile adattarsi e soccombere, senza nessun rimpianto e/o vergogna. Provo a dire meglio. Una nonna la sentii dire, qualche giorno fa che non riusciva più a rendere l'orto una meraviglia, come quando forze, anni, entusiasmo, riuscivano a trasformare quel pezzetto di terra apprezzato, curato, con un riscontro di impensabile generosità. Adesso, con il male che sperimento spesso ed in tante varianti, non ce la fò a curarlo come meriterebbe. Quest'anno, tuttavia, ha fatto crescere dei pomidoro che sono una meraviglia. Tra tutto il limite, l'obbligante disordine, l'orto stava regalando una meravigliosa abbondanza di pomidoro. Quella anziana, malandata, e lo si vedeva, aveva occhi pieni di gratitudine per i pomidoro. Se non troviamo qualcosa che ci incanta, la vita cade su se stessa, implode, diventa solo affanno, angoscia. Se questo nostro tempo sembra essersi fatto maledetto, c'è solo il bene da evidenziare.
° Certo, sarà molto problematico superare una palese ingiustizia, per tanti aspetti anche drammatica. C'è chi ha di tutto, si può permettere di tutto, (ma sarà sempre felice, o appena illusoriamente garantito, soddisfatto?). E c'è chi non ha nemmeno l'indispensabile per sopravvivere. Bocciato dai mezzi che la vita vorrebbe fargli trovare, subisce anche il danno della più nera inefficienza. Sembra che nessuno si faccia occhio attento alle sue improrogabili necessità, proprio per riuscire a campare a malapena.
° Provo ad evidenziare un altro rilievo. Si stanno moltiplicando a dismisura alcune “competenze": si tratta di coloro che si dedicano a tante patologie, sempre più estese della psiche. I nomi sono ormai tantissimi e vanno quasi tutti per la maggiore, è molto difficile la cura. Non mi sbilancio, anche perché non ho praticato e non svolgo tali servizi. Se si sono più che triplicati i competenti, vuol dire che queste patologie stanno diventando sempre più diffuse e sempre più complicate, per non aggiungere anche inguaribili. Lo si percepisce dall'abbondante consumo di psicofarmaci. Ci sono prodotti a non finire, ma le risoluzioni efficaci, per contro, sembrano soltanto un bel sogno. Si parla con tranquillità anche di alienati. Equivale a dire che la persona che ne soffre, è profondamente, se non del tutto trasformata, per di più in peggio. Sembra poi che gli esperti abbiano fatto una esplicita scelta di campo: la trascendenza è meglio che resti fuori da questi ambiti. A riguardo, non si finirebbe di dire, anche in favore degli esperti della psiche. Son del parere che è una scienza tra le più molli. Non bastano né le competenze e neppure gli psicofarmaci. Nel libro della Bibbia, c'è un testo tra i più duri, che sveglia reazioni diverse, se lo si medita: "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo!".
° E qui pongo un altro rilievo, di quelli sempliciotti. Collego arbitrariamente due termini che iniziano entrambi con la lettera "P". Sono preghiera e preoccupazioni. Stabilisco una proporzione, non assurda però: Con la preghiera fiduciosa, del cuore, si estenuano le preoccupazioni. Diversamente, le preoccupazioni si possono prendere ogni ambito della vita. Quando si va in depressione, le pastiglie possono aiutare, ma non vincono se non si lasciano intaccare dalla fiducia da restituire "a Colui che fa bene ogni cosa!”. Spesso, se nò, viene in campo un'altra "P". Sarebbe la più tragica: pistola, o giù di lì. Anche questo, dal mio parere, sarebbe tema da approfondire, non da saltare, da tenere da parte. La nostra è, purtroppo, una società malata. Angosce, rabbie, rifiuti, solitudine non scelta, dispetti, frenesia, silenzi forzati, rumori, carenza e mancanza di ideali, vita ripiegata sul niente, caos interiore... son tutte premesse che ci dicono il diffuso malessere che sta ingombrando molte persone, che finiscono facilmente in derive quasi sempre irricuperabili.
° La Quaresima potrebbe darci una mano, se la sosteniamo con un po' di riflessione propria, di meditazione, con un eventuale esame dei propri perché, con il ricupero di un'identità meno sparpagliata e confusa...
° Iniziative della casa, le giornate speciali che il tempo ci indica, e quant'altro, per chi vuole e lo desidera, è parecchio facile procurarsi informazioni, date e proposte, anche con qualche telefonata. Grazie.
Il 31 di marzo, ci regala Pasqua:
siamo certi che ci attende la migliore destinazione: IL CIELO DI DIO!
Luigino don