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Santa Pasqua 219

Cari tutti,

                        Pasqua è uno degli eventi dell’avventura cristiana che dà sostanza e speranza e futuro a creature come noi, che si sforzano di credere più che possono che, con Gesù, la morte, tunnel oscuro, a volte anche drammatico, si aprirà alla luce che ci viene da Colui che l’ha vinta.

La parola memoriale non consiste in un ritorno al passato, ma nel portare il passato dentro al nostro presente. Vivere con il pensiero che la meta è tanto sublime, inedita, impensabile, misteriosa sarebbe quindi davvero un peccato che la tenessimo in poco conto.

A detta del profeta Osea, riportato negli scritti santi, c’è un bellissimo passo dove si dice: “Tu, morte, non mi avrai. Io sono la tua morte. E voi, inferi, non avrete nessun potere più sulle mie creature. Appartengono a me. Ed anche adesso mi son tutte care”. E Gesù aggiunge dell’altro: “Questa è la volontà del Padre mio, che nessuno si perda di quelli che mi hai dato”. E ancora: “Nessuno le strapperà dalla mia mano”. “Sarete anche Voi dove sono io. Sono andato a prepararvi un posto. Ce n’è molto nella casa del Padre mio”. E si potrebbe proseguire ancora per molto.

Questo tempo è come una vigilia prolungata, che non ci impaurisce. Il compiersi della Promessa di Gesù, quella di portarci a impensabile nostra realizzazione, a nostro inedito compimento in un’altra condizione di vita, secondo i desideri del Padre e l’inesauribile fortezza dello Spirito Santo, è parola super-affidabile. Bisognerebbe che potessimo vivere con la certezza di poggiarla su di una realtà analogica: Signore, desidero essere una perlina nelle Tue mani, che Tu renderai sempre più bella”. Noi siamo il capolavoro di Dio, noi siamo chiamati a prender coscienza che, soprattutto dal battesimo in avanti, siamo non figli di adozione”, ma “figli nel Figlio”, figli divinizzati.

E così che mi piace formularvi gli auguri di una Buona e Santa Pasqua: chissà che tutti ci lasciamo conquistare dalla meta che questa grande festa ci indica, anche come risoluzione di tanti nostri giorni molto amarissimi assai. Ho presenti anche i vostri cari familiari… e tutti gli altri che vi portate in cuore. Ogni caro ed affettuoso saluto.

M’è piaciuto molto questo squarcio poetico, che qui vi riporto a firma di Cornali Monica. E così prendo congedo, non senza che l’invito a pregare gli uni per gli altri, a diventare buoni esploratori del nostro modo di vivere sotto lo sguardo di Gesù, ci venga mai a mancare. Grazie.

 

         Inchiodati tutti gli egoismi

          le angosce ed i dolori,

          esploderà come un trionfo,

          come un bouquet nuziale,

          dal centro della croce,

          il Tuo cuore che salva.

Luigino don

Auguri di Buona Pasqua

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