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Newsletter - Giugno 2020

°   Quante parole hanno accompagnato e stanno ancora accompagnando questo triste periodo. Il coronavirus, ed ogni sua altra variazione, sta riempiendo le bocche di tutti. Ci sono storie composite e attraversate da tanta sofferenza, altre che scommettono ogni viva speranza. E ci sono purtroppo coloro che, pochi o tanti, snobbano tutto e tutti, incuranti forse anche del fatto che il loro comportamento può far da traino al diffondersi dell’epidemia. I più però, bisogna dirlo, hanno messo in evidenza dedizione, rischi costosi, disponibilità a farsi prossimo con grande cuore, pur sapendo della pericolosità cui il loro spendersi poteva di fatto andare incontro.

°   Tutti si augurano che la crisi stia estenuandosi, pur se tante voci, anche esperte, non tacciono e non nascondono la possibilità che ci possa essere, sull’autunno prossimo, l’epidemia di ritorno, soprattutto se i tempi non consentono di avere a disposizione per allora il vaccino che scateni gli anticorpi necessari.

°   Saranno state poi moltissime, presumo, le persone che in questo tempo lungo e amaro, hanno permesso a qualche loro pensiero di rendersi più consapevole di sempre. Sarebbe, anzi, molto significativo se qualcuna/o ci facesse pervenire qualche considerazione a cui ha dato posto e peso, più di sempre. Siccome riflettere fa sempre poca voglia, poi non c’è mai tempo, questa potrebbe essere un’occasione per far circolare qualche tratto del proprio sentire, di dove lo ha portato il cuore, di che cosa ha potuto sostenere la propria speranza, da che cosa si è sostanziata la propria paura…

°   Certamente, anche con le più luminose previsioni, niente sarà più come prima. E tutto non riuscirà a lasciare in disparte nessuno. Due gli ambiti che, quasi di sicuro, andranno a braccetto per molto tempo. La fame di miliardi che s’è scatenata, il bisogno dei quali sembra non finire mai. Adesso però, oltre che calmarla, dovremo, a termine più o meno durevole, riconsegnare interamente quanto ci è stato messo a disposizione. E non potrà mancare la quota parte di nessuno. Speriamo che, pur lasciando la scaletta nelle mani di coloro che ne dovranno garantire l’uso corretto, non avvengano le solite commistioni tra soldi e potere e che chi ne dovrà portare le conseguenze, non abbiano ad essere sempre i più poveri.

°   Un colpo d’ala non manchi neppure agli aspetti religiosi che, a motivo riguardoso della salute di tutti e prima di tutto, ha sollevato non solo buone intese, ma anche parole a perdifiato: un vero polverone! C’è chi ha ribadito, che il potere religioso deve avere i suoi diritti e non deve sottostare, al potere civile. Se si ragiona in questo modo, secondo me, si continua ad essere del tutto fuori strada. La salute viene prima di tutto. E non dovrebbero esserci opposti e inutili black-out, soprattutto in questo ambito.

°   Come prete, ho visto troppi preti amanti di ostensione, di visibilità, di evidenze. Avrebbe dovuto essere per tutti una fortunata occasione, per misurarci ognuna/o con la nostra fede e con quello che da essa consegue. Non avevamo bisogno di riti, di predicozzi, ma di revisione, di meditazione, di preghiera. Anche l’assenza eucaristica, di cui i migliori hanno deprecato la mancanza, non avrebbe, meglio, dovuto consentirci di interrogarci, di verificare la nostra fede? Gesù Eucaristico è il culmine della vita cristiana, per chi lo considera tale. Ma Egli non vive ora più katà sàrka (secondo la carne),ma katà Pneuma (secondo lo Spirito)(vedi 2Cor 5,16). Quindi, in questa Sua libertà, Egli Si fa accessibile in mille altri modi, anche nei poveri che implorano il nostro aiuto. E che dovrebbero essere sempre i primi serviti. Ci manca l’Eucaristia, ma abbiamo molte altre possibilità di farci far strada da Lui. “E’ la fede che crea il credente e forma la chiesa, ha precisato di recente Dianich Severino, un teologo di antico e solido percorso. Il sacramento celebrato senza la fede non giova a nulla. Riduce tutto ad abbietta ipocrisia. Se poi ci piace il “Tutto è grazia” di Bernanos, anche la sofferenza, e quanta non ce n’è di tutti i tipi, anche la sofferenza di non poterci riunire in assemblea, per celebrare assieme l’Eucaristia, può essere davvero una grazia molto speciale.

°   Oggi 31.05 cade la festa di Pentecoste. Proviamo a ricordare, anche se con qualche attimo di ritardo, che noi siamo il tempio del Santo Spirito, quello più vivo, quello che più dovremmo deciderci di continuo a rinnovare. L’uomo interiore è colui che, accogliendo questo speciale ospite, grande esperto di strade per questa vita e per quella del Cielo, può guidarci, condurci, illuminarci, sostenerci, rinnovarci. E compiere tantissimo d’altro, tutto benefico, se non anche indispensqabile.

°   E così ho modo di ricordare anche tutte le importanti scadenze di questo mese:

  •  Ss.Trinità (07.06)
  • Corpo e Sangue di Gesù (14.06)
  • Sacro Cuore di Gesù (19.06)
  • Ss. Pietro e Paolo (29.06)

Il valore che ci trasmettono ci arriva dal Cielo. Dipende però soprattutto da noinon disperderne l’importanza e l’efficacia.

Buon e mite e lieto seguito a tutti!

Luigino don

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