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Newsletter - dicembre 2016

♦   Ci viene spontaneo cominciare con un “Rallegrati, piena di grazia”, rivolto con riconoscenza alla “piccola di Dio”, contagiati anche noi e coinvolti da quanto andrà a vivere, perché ci riguarda tantissimo. Questo è il tempo che la vede strettamente legata con uno dei misteri che la fede cristiana non può non riconoscere ed esaltare. Lei è chiamata a raccogliere e far Sua l’avventura del Figlio di Dio: “Gli sarai Madre”. Il Logos si vuole assumere l’avventura umana di ogni nato di donna. Per questo deve far Sua la “sarx” che ne contrassegna anche le fibre meno note, fatte spesso di fragilità, di fallibilità, di inconsistenza, di sofferenza, di peccato, di morte. Si tratta di situazioni che portano spesso ogni umano a cedere a più di un auto-inganno, se non altro per coprire i numerosi “vuoti”, da cui si sente molto attraversato fin dentro il cuore. E dall’idolatria, delle cose, delle persone, delle stesse devozioni, chi potrà distoglierlo? Come dargli armonia, come sottrarlo da tante illusioni, da tante pietrificazioni spirituali, dal momento che il Cielo non ce la fa a lasciarlo in pace? Ma tu, uomo, donna, chi sei? Perché vivi, per chi vivi? Ed in uno spazio/tempo da cui ti trovi ad essere limitato? Tu che avverti, di tanto in tanto, fremiti che ti strappano dal vivere una vita qualunque e che pertanto non ce la fai affatto a darti pace?

♦   La piccola di Dio, per un certo aspetto subisce il fascino della proposta, e soprattutto se ne schermisce. Ma poi non riesce a sottrarsene. Io sono un povero niente, ma Egli il Signore avrà una parola anche per gli ammutoliti, una destinazione anche per gli impoveriti, un futuro che si illumina tutto della Sua Promessa.

     Quel Figlio che Le nascerà, anch’Egli, pur vestito di debolezza come ogni mortale su questa terra, vorrà contagiare tutti della nostalgia del Cielo, strappare tutti dall’ambiguità del vivere, orientarli a far di questa vita, pur se tanto limitata, una realtà dignitosa e adeguata a quelle aspirazioni che gli fanno mancare il respiro stesso.

     E Maria ci sta, si presta, non appena le riesce di capire che Dio ha proprio bisogno di Lei. L’ad-venio” del Figlio, Le fa ad-tendere con fortezza, fiducia e speranza, il Salvatore di ogni tempo, di ogni nato di donna: se ne renda conto o no di questo insostituibile dono, voglia, o no rendersene consapevole.

♦   I misteri che manifesteranno la missione di questo Figlio, non ci conviene isolarli, frammentarli: si tratta infatti di un’avventura a lungo termine.“Si fa sarx, perché l’uomo diventi Dio. Che l’uomo possa intuire che, se la terra lo ospita, egli è atteso in Cielo. Quando la vita gli si spegne su questa terra, e magari fa scoppiare un di più di sofferenza, a lui viene partecipata la stessa gloria del Figlio. Con Lui ascenderà nei Cieli dei Cieli e sperimenterà, inimmaginabile, la Felicità di cui l’Eterno desidera coronare anche lui.

♦   Con Maria, teniamo fede ad una verità più che evidente: “Siamo stati creati per il Paradiso. Ciò che è meno, né ci basta, né ci sazia”.

♦   Un Figlio che nasce su questa terra, tutti ci faccia nascere in Cielo.

♦   Non ci farebbe male coltivare la spiritualità dell’avvento, avendo cura di tener d’occhio la nostra nascita in Cielo. “Non il Cielo come argomento o tema, ma come insopprimibile anelito del cuore. Come magnete che attira, come stella luminosa che orienta. Come criterio veritativo di tutto”.

♦   Villa S.Carlo in questo periodo accoglie non pochi gruppi di giornata, che incoraggiamo, che attendiamo di tutto cuore, pur se ci dispensiamo di darne esplicita nota.

°     un’iniziativa del tutto nuova vede i seminaristi di Vicenza, Rovigo e Chioggia qui per gli esercizi spirituali dal 2 al 7.

°     dal 7 all’11 accoglieremo poi i diaconi permanenti.

°     l’8, festa dell’Immacolata abbiamo qui il gruppo di don Roberto e il gruppo di fidanzati di Lonigo.

°     Nel pomeriggio del giorno 11 sarà nostro ospite il gruppo Kiran con il dott. Moreno Toldo.

°     Domenica 18 è qui la Scuola della Parola, il gruppo di sposi adulti e poi il gruppo della pastorale della famiglia.

°     Dal 26 al 28 abbiamo gli esercizi vocazionali per i giovani: è evento che salutiamo con grande e riconoscente contentezza. In effetti, è l’unica ventata ufficiale di giovani che viene ad inebriarci.

°     Infine, dal 29 al 31 avremo qui la Comunità del Cantico.

♦    Si tratta di un mese molto speciale e, anche se non ho dato comunicazione completa dei numerosi altri gruppi, tutti ringrazio e a tutti auguro di poter gradire l’ospitalità della casa, con tanti frutti buoni di vita in obbedienza allo Spirito.

     Di obbligo, obbligo del cuore, invito poi tutti di rendere il più belle possibile le celebrazioni nella vostra parrocchia, di renderle significative ed avvincenti. Unisco poi, se le parole ci riescono, i migliori e più affettuosi auguri di buone feste a tutti. Ci resti però in esplicita evidenza il vero, insostituibile protagonista: Gesù, il Salvatore di tutti.

 

Luigino don

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