Newsletter - Marzo 2020

°   La cosa che di questo mese mi è rimbalzata per prima, è la liturgia. Tutto punta sulla Quaresima, e ben a diritto. Le uniche due scadenze che ne fanno eccezione sono: la Festa di S.Giuseppe (il 19), sposo di Maria e l’annunciazione, evento che inaugura la stagione del Figlio (il 25). E si tratta dei due umani, coniugi per Legge, ma binomio particolare di vita condivisa, allo spasimo di un amore fortemente e solo spirituale. In questo nostro tempo, con la palmare evidenza di sesso, come capolista, spesso unico, sempre avvilente per madre ed eventuale bambino, soprattutto quando diventa selvaggio e qualunquista, nel caso di Maria e di Giuseppe, ma non solo per vera fortuna, il sesso è del tutto silenziato, senza che si prenda tuttavia il compito di spegnere, con questo, né attrazione, né dedizione, né affettuosità tra le più sublimi. Viene da lontano la devozione riconoscente verso questi due “cristiani” ed accende ancora di desiderio profondo tante donne e tanti uomini. Più in basso puntano le coppie, e, in particolare se in forma pressoché esclusiva, prima purtroppo si sfasciano. L’8 marzo non sia appena l’esaltazione del diffuso sangue rosso, che lascia invedute troppe scarpette rosse. E non sarà appena un caso se dilaga così tanto: legami costruiti appena sull’egoismo possessivo, sul dominio, sulla violenza più deprecabile.

°   Realtà recepita forse, ma poco vissuta, il marzo sottolinea ed insiste in modo particolare sulla Quaresima. E’ detta “tempo forte”. Rispetto ad un tempo, spazia poco sul digiuno, su penitenza, conversione, astinenza… anche se sarebbero tutte realtà da prendere sul serio. Che, se poi, svegliano tendenze troppo cupe, poco invitanti ed allettanti, uno sguardo ed un impegno migliore dove potrebbero trovarlo? Questo è tempo perché il bene si palesi, soprattutto nelle proprie ben individuate e personali modalità di vita. Il proposito, che non va lasciato nel generico, potrebbe essere proprio: il devo migliorarmi. Conoscendomi almeno un po’, dovrei sapere quali aspetti di me sono ancora da riprendere, da cambiare: nei miei sentimenti, nei miei comportamenti, nel modo di parlare, nella mia autosufficienza che o ammutolisce, o si impettisce… Prendendo poi in esame la mia relazione con Dio, sarebbe quanto mai interessante scoprire dove potrei fare qualche passetto: nella preghiera, nell’ascolto della parola, nella mia pratica festiva…

°   Purtroppo spesso lascio che prevalgano legittimazioni che sarebbero invece tutte da abbattere: io son fatto così, non ho tempo per nessuno, ne ho abbastanza dei miei impegni, guadagno troppo poco, non ne ho voglia, lasciatemi in pace…; se litigo, ho le mie buone ragioni.

°   Vedo di fermarmi, non senza rivolgere, per primo a me e, di seguito, a ciascuno, un invito del tutto scontato. Vedi di regolarTi sul filo della sofferenza che crei, dell’amarezza che procuri, dell’isolamento in cui facilmente Ti confini e Ti abbruttisci. Non lasciarTi vincere dal male. Il male fa male e farsene responsabile, significa mortificare la propria e l’altrui vita. Un piccolo superamento ad ogni quaresima e, in fretta, diventi persona a modo.

°   Sarebbe davvero una bruttissima cosa, se dovessimo dar ragione a chi, fotografando l’oggi di tanti, dovessimo dar loro ragione indiscussa. Ci stiamo tutti incattivendo, diventando sempre più “rabbiosi” e violenti, insofferenti, insoddisfatti di tutto e di tutti, insopportabilmente lagnoni.

°   Poi c’è un dato che ci riguarda assolutamente tutti: si deve vivere bene per prepararci a levare bene le ancore. Non tanto per lasciare un buon rimpianto, un bel ricordo, ma perché se non onoriamo la vita, se non prendiamo lezioni di vita da Gesù, che cosa mai riteniamo di essere, di fare? Pasqua celebra l’ultimo nostro viaggio. E l’Ascensione ne celebra l’esito tutto luce, dandocene conferma inimmaginabile. Per dove? Con chi? La vita non può non tenerne conto. Se non abbiamo una meta, se non arriviamo alla destinazione che ci eravamo prefissa, non Vi pare che la vita diventi del tutto insignificante, inutile, se non anche tanto dannosa, e quasi assurda?

°   Solo al seguito di Gesù ci può essere compimento e pienezza e felicità imperiture. Non lo dimentichiamo. Rischiamo, diversamente, il confronto con le bestioline. In questi giorni mi sto ripassando e sto riflettendo su tre verbi lontanissimi dal Vangelo: prendere – salire – dominare. E mi è facile verificare che altri dovrebbero essere i verbi che Gesù, non una sola volta, ha voluto come Suoi: dare – scendere – servire. Di meglio, trovo che non ce n’è altri.

°   Anche Villa S.Carlo – deve attenersi alle indicazioni disposte per l’emergenza “coronavirus”. E pertanto e con tanti purtroppo, fino a quando non si disporrà diversamente, non possiamo accogliere gruppi. Ce n’erano già di preventivati. E ci dispiace proprio tanto dovere sospenderli tutti fino a nuove disposizioni.

• Per qualcuno, stiamo già provvedendo a date più lontane, in attesa appunto che il tutto si sblocchi.
• La gratitudine non manca mai per coloro che promuovono a dar voce a queste proposte promuovendone la bontà. Iin particolare: La Voce dei Berici, radio Oreb, TVA, Telechiara…. Grazie a tutti, a cuore intero!
• • Ci auguriamo di non far correre voci che sarebbero, per contro, tutte da zittire, del tipo: la mano di Dio si muove sferzante per rivalersi del male che facilmente compiono tantissime delle sue creature. Coronavirus quindi rientrerebbe nei provvedimenti del Cielo. Il Dio che Gesù ci annuncia, ce Lo testimonia, invece, misericordioso e benevolo, pronto a dar forza ai tribolati e a quanti vengono messi davanti al Suo sguardo, con l’intercessione di tutti e la conversione di cui tutti abbiamo bisogno. La giustizia di Dio non condanna, ma salva coloro che pongono ogni fiducia buona in Lui, coloro che non giusti, Egli giustifica.

 

La parola, la voce e la presenza buona fanno sempre anche una buona differenza

Luigino don