Newsletter - Luglio 2024
Giugno si è licenziato, lasciandoci la singolare testimonianza dei Santi Pietro e Paolo. Per le vicissitudini che ce li fanno ricordare, ed anche ancora tanto invocare, possiamo dire che, ciascuno per la sua parte, è stato un grande gigante. L’eredità di cui si son fatti garanti è davvero unica. Pietro ha fatto un cammino impossibile. Il suo segreto manifesto lo ha ricondotto tutto alla grazia ed alla misericordia di cui Gesù, pian piano, gli ha fatto una scuola speciale. Paolo, la sua avventura umano-spirituale, è un’altra sorpresa del tutto inedita. I muscoli delle gambe, che lo fecero un missionario che allargava di continuo i confini dell’esperienza cristiana, poco dopo che questa comincia a diffondersi, percorsero sui 18.000 Km. Ll’annuncio di Gesù ne ha fatto un araldo tra i più instancabili e, da ribelle dell’evento cristiano, ne ha fatto un apostolo mai stanco di allargarne gli orizzonti. Entrambi questi due, festeggiati insieme, hanno concluso la loro missione a Roma, martirizzati nei modi più atroci ed oggi del tutto impensabili, con sviluppo terribilmente inaudito. La loro eredità, molto singolare e preziosa, nel nostro oggi, sta battendo un po’ la stanca, l’abbandono evidente la sta caratterizzando, pur se papa Francesco continua imperterrito con i suoi intensi appelli e con fiduciosa fermezza continua a richiamare la fortuna di poterci ritenere ancora discepoli di Cristo. Del Sinodo, anche per i più sordi, sta in mille modi proponendo gli impegni ed un’urgenza da svegli e ben convinti collaboratori. Cerca di mobilitare un seguito di cristiani, divenuti nel tempo, molto smemorati nel vivere la coerenza che il Vangelo suggerisce come modalità umana consapevole, motivata, più genuina ed importante.
° Stiamo regolandoci come questo tempo meteo: non si sa mai se avremo l’impossibile dei disastri, o una godibile giornata di splendido sole. Forse proprio il meteo ci sta facendo da specchio. Rischiamo di non garantirci nessuna prospettiva che meriti, malati in tanti della più sguaiata e perversa e iniqua indifferenza. Qualche ritorno di fiamma sembra riprendersi salutarmente. Ma i più si trovano falciati da una isuperficialità sguaiata, come se dovessimo rovesciare la terra. Il Cielo? Una fantasia tra le più sciocche. Si vive molto meglio se lo si lascia in una abiezione ricorrente e superbamente tale. Con tutte le ingiustizie che vengono collezionate e perpetrate dai furbi di questa nostra terra, la gioia di vivere sembra dover essere maledetta proprio per i più trascurati, i più bisognosi, i peggio malandati. E c’è più di uno che celebra appena la propria gloria, il proprio successo, l’eccessivo benessere dei pochi, i privilegi iniqui, e non conviene proprio toccarla questa terribile musica per pochi “lei non sa chi sono io!”, solo ambiziosi e prepotenti nel loro malaffare, sempre quello!
° Giugno avrebbe forse desiderato che accettassimo di misurarci con il Sacratissimo Cuore di Gesù e l’Immacolato Cuore della Sua soavissima Madre. Nella pazienza che ci usano, la speranza loro, a mio parere, va aumentando. Sono un “duo” dolcissimo, che conosce solo le strade del bene e della pace. E vorrebbe che le percorressimo, generosi e disinvolti. Diversamente, ed è inutile piangere, i giorni aspri e duri non daranno tregua a nessuno. Le vite che conduciamo, dipendono in forma elevatissima dalle relazioni in cui ci impegniamo con il meglio di noi. Se non cambiamo, ingrossiamo il numero dei patologici, perennemente ingrugniti e insoddisfatti. Non ci manca niente. E tuttavia, solo volti tirati, tesi, imprigionati da una fortuna avara ed amara, senza nessuna palese contentezza, spesso arrabbiati ed indignati, senza motivo che regga e giustifichi un desiderio ben deliberato.
° Se indugiamo poi, pur pochissimo, sulle relazioni, siamo tutti consapevoli di quanta cattiveria serpeggia nei cuori. Esclusivamente interessati e proni verso le eccellenze che crediamo di essere Si dialoga inoltre appoena con i media, in una solitudine coatta, distratta, assorbita non si sa da che cosa. Stiamo perdendo il gusto di una parola che nasca dal cuore e che un altro abbia a connettersi. Le migliori intese non reggono che nel tempo iniziale della curiosa novità. Poi è come stare al cimitero, ma per un giro, senza mezza preghiera. La pretenziosità si impone e detta leggi tristissime: Non ci si saluta, non si fraternizza, ognuno si costringe al silenzio più vigilato. L’isolamento, pur se dispiace, lo si preferisce: nascono solo rogne, malintesi, evitazioni consapevolmente programmate.
° Luglio, un tempo non lontano, vedeva le persone più desiderose, vivere di grazie a Gesù, per aver “pagato” con il Suo sangue, il nostro riscatto. Certo, i tempi cambiano, anche la sensibilità si trasforma, tutto diventa più relativo, soprattutto le verità che aprivano di più al mistero. Andrebbe forse coltivato il proposito di far dono della propria vita, anche senza martirii espliciti. E’ una scuola non frequentata “il farsi dono per una qualche vicenda che si lascia facilmente gridare nell’abbandono e nel silenzio, anche se a volte terribilmente tragico”. Oramai forse anche l’essere legati da parentela, diventa un interessato motivo per evitarsi: “Sta attenta/o, perché quello/a lì sa solo chiedere e pretendere”. E così ci si regola come con il mal di denti: “ognuna/o si tenga il proprio!” Una logica questa che si prende sempre un numero più alto. E non ci si vuole accorgere che, in tal modo, la vita sociale diventa perfino un incubo molto malevolo..
° Anche in questo mese, sarebbe buona la scuola dei santi che vengono ricordati: Tommaso apostolo, Maria Goretti, san Benedetto, san Bonaventura, la beata Vergine Maria del Carmelo, santa M.Maddalena, S.Brigida, Giacomo apostolo, Gioacchino ed Anna, Marta, Maria e Lazzaro, Ignazio di Loyola…
° A chi fosse interessato alle proposte di Vialla S.Carlo, raccomandiamo appena un trillo che consenta di potersene informare. Saremo più che contenti nel darVi le informazioni che richiedete. Anzi, siccome ci sono le ferie, i primi sono di fatto tutti gli studenti, desidereremmo che ci fosse chi si concede un tempo opportuno per far spazio a qualche occasione di cui, di sicuro, lo spirito ne trarrebbe un buon risultato.
° Il tempo, spesso molto perturbato, ha causato la perdita di molte mail di chi si era scritto per ricevere questa newsletter mensile. Qualora l’interesse non si sia nel frattempo spento, invitiamo chi non l’avesse più ricevuta, a ripeterla come nuova iscrizione. La prima pagina riportata nel sito di Villa S.Carlo offre la possibilità di ridare la propria iscrizione. Chi ne è ancora interessato, può rinnovare nuovamente la propria iscrizione. Grazie.
I saluti siano cari a tutti Voi. Ugualmente gli auguri più che affettuosi. Diffondetene più che potete!
Luigino don